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Papa Francesco e Matteo Renzi, il retroscena: alta tensione all'incontro. Che cosa c'è dietro...

Andrea Tempestini
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Molti convenevoli e altrettanti sorrisi, ma l'incontro tra Matteo Renzi e Papa Francesco ha segnato anche un importante allontanamento delle due rive del Tevere. Già, perché tra il premier e il Pontefice sono state registrate delle significative distanze su questioni molto concrete. Insomma, tra l'inquilino di Palazzo Chigi e il numero uno del Vaticano non è scattato affatto il feeling. Il vil denaro - Le ragioni le spiega Il Messaggero, che sottolinea come nel Palazzo Apostolico, ora, sia chiaro che il governo di oggi non cerca un alleato affidabile per la chiesa, così come al contrario avveniva in passato. Il dissidio sta tutto in una frase pronunciata da Renzi: "I soldi a disposizione sono stati messi, il momento è difficile per tutti e non si può fare di più". Un lapidario commento espresso in un colloquio con il cardinale Parolin, un commento con cui il premier spiega chiaro e tondo che la spending review colpirà anche la chiesa. Nel dettaglio, i tagli previsti verranno confermati, ed andranno ad abbattersi sulle scuole cattoliche così come sulla sanità cattolica, con la prevedibile serrata di diversi istituti. Due questioni - Ma ci sono stati anche altri motivi di contrasto nell'incontro di sabato 13 settembre. In ballo ci sono le questioni dell'articolo 11 del Concordato. Il Vaticano ha insistito: "Serve una mutua cooperazione". Nel dettaglio, ci sono due grandi questioni sul tappeto. La prima riguarda l'Ordinariato militare: presto ci sarà una commissione mista per studiare un ridimensionamento dei cappellani militari e dei loro comensi. Seconda questione, la disparità di trattamento tra cardinali di curia e di diocesi in caso di deposizioni. Una serie di circostanze, unite a quella più importante, quella economica, che marcano una certa distanza tra il Vaticano e Palazzo Chigi.

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