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I quindici peccati mortali della Curia secondo Papa Francesco

Eliana Giusto
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La Curia sta male. Lo certifica Papa Francesco, che elenca anche le 15 "malattie e tentazioni che indeboliscono il nostro servizio al Signore. Tali malattie e tali tentazioni sono naturalmente un pericolo per ogni cristiano e per ogni curia, comunità, congregazione, parrocchia, movimento ecclesiale". Ecco l'elenco di Bergoglio. 1) Sentirsi immortale - "Una Curia che non si autocritica, che non si aggiorna, che non cerca di migliorarsi è un corpo infermo. Un'ordinaria visita ai cimiteri ci potrebbe aiutare a vedere i nomi di tante persone, delle quale alcuni forse pensavano di essere immortali, immuni e indispensabili!", ammonisce il Papa. "E' la malattia del ricco stolto del Vangelo che pensava di vivere eternamente e anche di coloro che si trasformano in padroni e si sentono superiori a tutti e non al servizio di tutti".  2) Eccessiva operosità - La malattia del martalismo (che viene da Marta), "di coloro che si immergono nel lavoro, trascurando, inevitabilmente, la parte migliore: il sedersi sotto i piedi di Gesù - spiega il Papa -. Per questo Gesù ha chiamato i suoi discepoli a riposarsi un po' perché trascurare il necessario riposo porta allo stress e all'agitazione. Nel trascorrere un po' di tempo con i famigliari e nel rispettare le ferie come momenti di ricarica spirituale e fisica; occorre imparare ciò che insegna il Qoèlet che c'è un tempo per ogni cosa".  3) Impietrimento - La malattia dell' "«impietrimento mentale e spirituale di coloro che posseggono un cuore di pietra e un duro collo; di coloro che, strada facendo, perdono la serenità interiore, la vivacità e l'audacia e si nascondono sotto le carte diventando macchine di pratiche e non uomini di Dio. È pericoloso perdere la sensibilità umana necessaria per farci piangere con coloro che piangono e gioire con coloro che gioiscono! E' la malattia di coloro che perdono i sentimenti di Gesù perché il loro cuore, con il passare del tempo, si indurisce e diventa incapace di amare incondizionatamente il Padre e il prossimo". 4) Eccessiva pianificazione - "Quando l'apostolo pianifica tutto minuziosamente e crede che facendo una perfetta pianificazione le cose effettivamente progrediscono, diventando così un contabile o un commercialista. Preparare tutto bene è necessario ma senza mai cadere nella tentazione di voler rinchiudere e pilotare la libertà dello Spirito Santo che rimane sempre più grande, più generosa di ogni umana pianificazione. Si cade in questa malattia - spiega Francesco - perché è sempre più facile e comodo adagiarsi nelle proprie posizioni statiche e immutate. 5) Mal coordinamento - "Quando i membri perdono la comunione tra di loro e il corpo smarrisce la sua armoniosa funzionalità e la sua temperanza diventando un'orchestra che produce chiasso perché le sue membra non collaborano e non vivono lo spirito di comunione e di squadra. Quando, il piede dice al braccio «non ho bisogno di te», o la mano alla testa: «comando io», causando così disagio e scandalo" 6) Alzheimer spirituale - La malattia della "dimenticanza della storia della Salvezza, della storia personale con il Signore, del primo amore. Si tratta  di un declino progressivo delle facoltà spirituali che in un più o meno lungo intervallo di tempo causa gravi handicap alla persona facendola diventare incapace di svolgere alcuna attività autonoma, vivendo uno stato di assoluta dipendenza dalle sue vedute spesso immaginarie. Lo vediamo in coloro che hanno perso la memoria del loro incontro con il Signore; in coloro che non fanno il senso deuteronomico della vita; in coloro che dipendono completamente dal loro presente«, dalle loro passioni, capricci e manie". 7) Rivalità e vanagloria - "Quando l'apparenza, i colori delle vesti e le insegne di onorificenza diventano l'obiettivo primario della vita, dimenticando le parole di San Paolo: non fate nulla per rivalità o vanagloria, ma ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri". Una malattia che ci porta a essere uomini e donne falsi e a vivere un falso misticismo e un falso quietismo.  8) Schizofrenia esistenziale - E' la "malattia di coloro che vivono una doppia vita, frutto dell'ipocrisia tipica del mediocre e del progressivo vuoto spirituale che lauree o titoli accademici non possono colmare. Una malattia che colpisce spesso coloro che, abbandonando il sevizio pastorale, si limitano alle faccende burocratiche, perdendo così il contatto con la realtà, con le persone concrete. Creano così un loro mondo parallelo, ove mettono da parte tutto ciò che insegnano severamente agli altri e iniziano a vivere una vita nascosta e sovente dissoluta. La conversione è urgente e indispensabile per questa gravissima malattia". 9) Pettegolezzi - "E' una malattia grave che inizia semplicemente, magari solo per fare due chiacchiere e si impadronisce della persona facendola diventare seminatrice di zizzania (come satana), e in tanti casi omicida a sangue freddo della fama dei propri colleghi e confratelli. È la malattia delle persone vigliacche che non avendo il coraggio di parlare direttamente parlano dietro le spalle. San Paolo ci ammonisce: fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri". 10) Divinizzare i capi - E' la malattia, spiega il Papa, "di coloro che corteggiano i Superiori, sperando di ottenere la loro benevolenza. Sono vittime del carrierismo e dell'opportunismo, onorano le persone e non Dio. Sono persone che vivono il servizio pensando unicamente a ciò che devono ottenere e non a quello che devono dare. Persone meschine, infelici e ispirate solo dal proprio fatale egoismo. Questa malattia potrebbe colpire anche i superiori quando corteggiano alcuni loro collaboratori per ottenere la loro sottomissione, lealtà e dipendenza psicologica, ma il risultato finale è una vera complicità". 11) Indifferenza - "Quando ognuno pensa solo a se stesso e perde la sincerità e il calore dei rapporti umani. Quando il più esperto non mette la sua conoscenza al servizio dei colleghi meno esperti. Quando si viene a conoscenza di qualcosa e la si tiene per sé invece di condividerla positivamente con gli altri. Quando, per gelosia o per scaltrezza, si prova gioia nel vedere l'altro cadere invece di rialzarlo e incoraggiarlo" 12) Faccia funerea - "Quella delle persone burbere e arcigne, le quali ritengono che per essere seri occorra dipingere il volto di malinconia, di severità e trattare gli altri - soprattutto quelli ritenuti inferiori - con rigidità, durezza e arroganza. In realtà, la severità teatrale e il pessimismo sterile sono spesso sintomi di paura e di insicurezza di sé. L'apostolo deve sforzarsi di essere una persona cortese, serena, entusiasta e allegra che trasmette gioia ovunque si trova. Un cuore pieno di Dio è un cuore felice che irradia e contagia con la gioia tutti coloro che sono intorno a sé: lo si vede subito! Non perdiamo dunque quello spirito gioioso, pieno di humor, e persino autoironico, che ci rende persone amabili, anche nelle situazioni difficili. Quanto bene ci fa una buona dose di sano umorismo". 13) Accumulare ricchezze - "Quando l'apostolo cerca di colmare un vuoto esistenziale nel suo cuore accumulando beni materiali, non per necessità, ma solo per sentirsi al sicuro. In realtà, nulla di materiale potremo portare con noi perché il sudario non ha tasche e tutti i nostri tesori terreni - anche se sono regali - non potranno mai riempire quel vuoto, anzi lo renderanno sempre più esigente e più profondo. A queste persone il Signore ripete: Tu dici: sono ricco, mi sono arricchito, non ho bisogno di nulla. Ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo ... Sii dunque zelante e convertiti".  14) Circoli chiusi - "Dove l'appartenenza al gruppetto diventa più forte di quella al Corpo e, in alcune situazioni, a Cristo stesso. Anche questa malattia inizia sempre da buone intenzioni ma con il passare del tempo schiavizza i membri diventando un cancro che minaccia l'armonia del Corpo e causa tanto male - scandali - specialmente ai nostri fratelli più piccoli. L'autodistruzione o il fuoco amico dei commilitoni è il pericolo più subdolo. E' il male che colpisce dal di dentro e come dice Cristo: ogni regno diviso in se stesso va in rovina".  15) Esibizionismo: "Quando l'apostolo trasforma il suo servizio in potere, e il suo potere in merce per ottenere profitti mondani o più poteri. E' la malattia delle persone che cercano insaziabilmente di moltiplicare poteri e per tale scopo sono capaci di calunniare, di diffamare e di screditare gli altri, - denuncia - perfino sui giornali e sulle riviste. Naturalmente per esibirsi e dimostrarsi più capaci degli altri. Anche questa malattia fa molto male al corpo perché porta le persone a giustificare l'uso di qualsiasi mezzo pur di raggiungere tale scopo, spesso in nome della giustizia e della trasparenza".

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