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Corte dei Conti: il Fisco favorisce la recessione

Il presidente Giampaolino lancia l'allarme sulla pressione fiscale del nostro Paese: "Sta pregiudicando l'andamento dell'economia italiana"

Lucia Esposito
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  Anche la Corte dei conti attacca la politica fiscale di Mario Monti: troppe tasse favoriscono la recessione.Apertura, invece a Silvio Berlusconi e alla sua proposta di fare un condono fiscale  perché ha "motivazioni intuitive e fondate''. Il presidente Luigi Giampaolino durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario: "Il ricorso ad aumenti del prelievo tributario forzando una pressione fiscale già fuori linea nel confronto europeo e favorendo le condizioni per ulteriori effetti recessivi". Giampaolino ha sostanzialmente detto che la medicina usata da Monti non ha portato il "malato Italia" alla guarigione. "La pur comprovata maggiore efficacia delle misure di contenimento della spesa pubblica non ha, inoltre, consentito, in presenza di un profilo di flessione del prodotto, la riduzione dell'incidenza delle spese totali sul pil, che resta al di sopra dei livelli pre crisi'' "Corruzione sistemica" Giampaolino ha poi lanciato l'allarme corruzione: "La corruzione sistemica, oltre al prestigio, all'imparzialità e al buon andamento della pubblica amministrazione, pregiudica, da una lato, la legittimazione stessa delle pubbliche amministrazioni, e dall'altro, come più volte la Corte ha evidenziato, l'economia della Nazione". In particolare - ha osservato Giampaolino - la natura sistemica della corruzione ha comportato un ingigantimento del bene giuridico offeso e una rarefazione del contenuto di disvalore dei singoli comportamenti di corruzione".  L'equilibrio "fragile" dei conti pubblici rischia di generare "una rincorsa incompiuta" degli obiettivi di bilancio.  Frodi europee. "Un'area dell'attività della Corte dei Conti che è seguita con grande interesse e vivo apprezzamento dall'Europa è quella di contrasto alle frodi e irregolarità nella percezione e illecita utilizzazione e destinazione di risorse pubbliche erogate nell'ambito di programmi di intervento infrastrutturale finanziati da fondi speciali della Guardia di Finanza. Sono stati calcolati in oltre 5mila gli organismi privati che, costituiti e partecipati dagli enti locali, gestiscono i loro servizi, ed è stato valutato in oltre 34 miliardi di euro l'indebitamento". Lo ha dichiarato il procuratore generale della Corte dei Conti, Salvatore Nottola, nel suo intervento durante l'inaugurazione dell'Anno Giudiziario. - "Sono ben note le situazioni di dissesto finanziario nelle quali spesso di trovano gli enti partecipati - ha aggiunto Nottola - le condotte illecite che si sostanziano in acquisti poco avveduti, illegittime assunzioni di personale e di consulenti, e non raramente fatti di rilevanza penale". Il procuratore generale ha parlato poi delle conseguenze dannose che ricadono sulle amministrazioni di riferimento, "essendo intuitivo che ci troviamo di fronte a una sostanziale identità tra pubblica amministrazione conferente e società privata e che i due patrimoni non sono nettamente distinti e separati e che comunque quello pubblico non è insensibile e impermeabile rispetto ai comportamenti dannosi  

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