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Sparatoria in centro a Romadurante una rapina. Un morto

Nicoletta Orlandi Posti
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  Roma come il Far West. Una sparatoria in pieno centro ha terrorizzato passanti e turisti. Tre rapinatori hanno assaltato a via Carlo Alberto, a due passi dalla basilica di Santa Maria Maggiore, un furgone portavalori della Fidelitas facendo fuoco sui vigilantes. Gli agenti hanno risposto al fuoco e alla fine il bilancio è stato di un bandido senza vita e uno dei vigilantes ferito. I complici del rapinatore, che si chiamava Giorgio Frau ed è un ex delle Brigate rosse, morto sono fuggiti, ma i carabinieri li hanno trovati, a bordo di un'autovettura (probabilmente rubata). A fermare i due sono stati i militari del Nucleo radiomobile della capitale che avevano istituito posti di blocco in tutta la zona del centro dopo l'allarme dato al 112.  La rabbia del Consap - “Impossibile controllare la città senza risorse e mezzi”. Lo sottolinea la Consap dopo la sparatoria di nella zona di piazza Vittorio a Roma. "Quando il crimine alza la posta e non si fa scrupoli a sparare con il rischio uccidere anche gli innocenti -  afferma la segreteria provinciale di Roma della Consap - l'unica risposta è quella di potenziare le forze di polizia e dotarle di   mezzi e strumenti adeguati". "Tutto il contrario di quanto accade in questi mesi nel paese dove i reiterati tagli alla sicurezza hanno ridotto all'osso l'azione di controllo e vigilanza - continua - Al commissariato Esquilino a fronte di una popolazione residente che supera i 25mila abitanti senza contare qualche altro migliaio di abusivi, ci sono poche decine di poliziotti, che devono garantire l'efficienza dell'ufficio e vigilare   il territorio, con una sola volante per turno". “Non è accettabile che in pieno centro si spari come si fosse al poligono - conclude la Consap - questa città non è il far West e tutti devono avere uno scatto di dignità, e cominciare dalla classe politica e da chi avrà responsabilità di governo a potenziare adeguatamente i contingenti preposti alla sicurezza pubblica,   altrimenti, in questa fase di difficoltà economiche diffuse, si rischia di fare il gioco di chi, armi alla mano, depreda i cittadini onesti".  

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