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Dittatori e imbucatialla messa solenned'insediamentodi papa Francesco

Arrivati per la messa solenne il dittatore dello Zimbabwe, Mugabe, e il discusso indiano P.J. Kurien. Padre Lombardi: «Non facciamo inviti, chi vuole viene»

Matteo Legnani
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  «La Santa Sede non fa inviti. Chi vuole venire è il benvenuto».  Così il portavoce della sala stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Morale: questa mattina in Vaticano  ad assistere alla messa solenne d'inizio del Ministero petrino ci saranno due personaggi dal presente e dal passato molto discusso. Il dittatore Robert Gabriel Mugabe, presidente dello Zimbabwe, considerato sia dall'Unione europea che dagli Stati Uniti «persona non gradita». E il vicepresidente del Senato indiano, P.J Kurien, personaggio che nel 1996 fu coinvolto - e poi assolto - dalle accuse di stupro collettivo nei confronti di una minorenne nel Kerala.  Mugabe, controverso dittatore africano, sbarcato a Roma ieri mattina alle 7 con un volo speciale dell'Air Zimbabwe proveniente da Harare, ha il divieto di viaggiare e transitare in Europa, fatta eccezione per inviti ad eventi organizzati dalle Nazioni Unite o per «obblighi religiosi». Ecco perché oggi sarà in piazza San Pietro. A Fiumicino, ieri mattina, Mugabe è sceso dall'aereo accompagnato da una folta  delegazione, tra funzionari ministeriali e guardie del corpo. In abito e cappotto grigio,  con un mazzolino di fiori in mano, è passato attraverso il «cerimoniale di Stato», l'area dello scalo riservata al passaggio delle personalità politiche e religiose.  Mugabe  - accusato di violenze e abusi e bandito dall'Ue con il divieto di ingresso e con il congelamento dei beni - non vuole mancare all'avvenimento, perché dice di aver studiato da gesuiti e di ritenersi molto cattolico. Grazie alle deroghe per gli obblighi religiosi il presidente dello Zimbabwe presenzierà in Vaticano per la terza volta, come accadde per i funerali (nel 2005) e la beatificazione (nel 2011) di Papa Giovanni Paolo I.  Leggi l'articolo integrale di Chiara Pellegrini su Libero in edicola martedì 19 marzo  

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