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Papa Francesco apre all'Islam:"Non c'è pace senza dialogo"

Marta Macchi
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Il dialogo è la forma più sublime dell'umanità. La possibilità di confrontarsi, sui temi del sociale, dovrebbe essere alla base delle più alte cariche governative, cristiane, collettive. Papa Francesco che dell'arte oratoria che incanta il popolo è il primo pedagogo ha incontrato questa mattina, alle ore 11, nella sala Regia, il corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede.  Dialogo con l'Islam - Per Papa Francesco "è importante intensificare il dialogo fra le varie religioni". "Penso anzitutto - ha spiegato  - a quello con l'Islam, e ho molto apprezzato la presenza, durante la Messa d'inizio del mio ministero, di tante Autorità civili e religiose del mondo islamico".   Secondo il nuovo Pontefice, "è pure importante intensificare il confronto con i non credenti, affinchè non prevalgano mai le differenze che separano e feriscono ma, pur nella diversità, vinca il desiderio di costruire legami veri di amicizia tra tutti i popoli". Povertà - L'incipit del discorso di Bergoglio è però stato centrato sulla povertaà: "Quanti poveri ci sono ancora nel mondo! E quanta sofferenza incontrano queste persone" . Un argomento quanto mai attuale soprattutto per il momento socio-politico che il mondo, e la nostra nazione in primis, sta vivendo. "Sull'esempio di Francesco d'Assisi - ha aggiunto - la Chiesa ha sempre cercato di avere cura, di custodire, in ogni angolo della Terra, chi soffre per l'indigenza e penso che in molti dei vostri Paesi possiate constatare la generosa opera di quei cristiani che si adoperano per aiutare i malati, gli orfani, i senzatetto e tutti coloro che sono emarginati, e che così lavorano per edificare società più umane e più giuste". Carità - Un invito a far parlare il cuore ma anche ad agire, ad abbandonare il proprio microcosmo e ad abbracciare una nuova totalità: "Non vi è vera pace senza verità! Non vi può essere pace vera se ciascuno è la misura di se stesso, se ciascuno può rivendicare sempre e solo il proprio diritto, senza curarsi allo stesso tempo del bene degli altri, di tutti, a partire dalla natura che accomuna ogni essere umano su questa terra".  Amore - Amore, nel senso più puro del termine. Il Papa di Buenos Aires si rivolge ai potenti del mondo, l'appello quello di poter essere propulsori di un nuvo stile di vita più caritevole. La povertà che affligge tante persone è in primo luogo una mancanza spirituale che colpisce anche le persone considerate più ricche economicamente. "Desidero proprio che il dialogo tra noi aiuti a costruire ponti fra tutti gli uomini, così che ognuno possa trovare nell'altro non un nemico, non un concorrente, ma un fratello da accogliere e abbracciare! Le mie stesse origini mi spingono a lavorare per edificare ponti" ha confidato il Pontefice che arriva "dalla fine del mondo". La necessità è quella di creare spazi reali, di autentica fraternità che possano costituire la base per un dialogo sincero anche nei confronti dei non credenti o nei seguaci di diversa religione. L'augurio è quello di un abbraccio colletivo che possa cingere la terra intera senza differenziazioni ma in base a un solo principio, l'unico, quello dell'umana carità.

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