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No Tav, minacce agli operai del cantiere: "Crumiri, egoisti e traditori"

Marta Macchi
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Dopo il gesto arrivano le parole: "Gli operai che lavorano al cantiere Tav di Chiomonte hanno compiuto una scelta egoista che li mette fuori dalla comunità e li condanna a una difficile convivenza con il territorio. Gli operai/lavoratori non hanno ragione perché sono tali  e i pochi operai del cantiere di Chiomonte si fanno strumento della loro stessa controparte, tradiscono la propria comunita e la loro terra, piagnucolano ogni volta che incappano in qualche incidente". Questo il post comparso su "Maverick news", blog di riferimento del gruppo organizzato dei No Tav. I militanti hanno così confermato le intenzioni di bloccare, con ogni mezzo possibile, il cantiere di Chiomonte. La nota - che si chiude con queste parole: "Quel loro essere operai non pulisce le coscienze. Rimangono solo Crumiri" - è il probabilmente frutto di una frangia oltranzista del movimento. Il post è ora sotto  esame da parte della Digos - e dei magistrati della procura di Torino - che sta cercando di valutarne le possibili correlazioni con i fatti della Valsusa di due notti fa. Nonostante l'assalto con molotov e razzi bengala dei giorni scorsi i lavori per il cantiere del cunicolo esplorativo stanno procedendo in modo regolare e non sono stati registrati ulteriori episodi di violenza. La minaccia -  Queste le parole più dure, riservate agli operai, dai membri No Tav: "Ebbene essi sono la dimostrazione di quanto facilmente un uomo si possa vendere per trenta denari maledetti e subito a chi è responsabile primo della sua condizione di affamato. Come se poi fossero gli unici ad avere fame e a patire la crisi economica. La loro scelta egoista individuale li mette fuori dalla loro comunità e li condanna meritatamente a una difficile convivenza sul territorio. Quel loro essere operai non pulisce le coscienze. Rimangono solo CRUMIRI". I risvolti - Secondo gli inquirenti ad agire sarebbe stata una frangia oltranzista che si è mossa senza coordinarsi con il movimento ufficiale, quello presidiato dai comitati della Valle di Susa. L'iniziativa però è certo sia stata preparata con cura e perizia e con modalità differenti da quelle che, in passato, avevano caratterizzato le proteste dei No Tav. Nessuna giustificazione - "Le minacce ai lavoratori impegnati nei cantieri della Tav in Piemonte sono ignobili, sono veri atti di terrorismo e dimostrano come la tensione sociale in quel territorio sia altissima". A dichiararlo Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl, nel corso del congresso della categoria, in svolgimento a Colli del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. Pesenti ha poi aggiunto: "I frequenti attentati nei cantieri e le minacce ai lavoratori, spesso sfociate in attacchi fisici, meritano una pronta risposta delle autorità. Si tratta di episodi da non sottovalutare e da condannare fermamente, senza se e senza ma. La Filca, che ha sempre sottolineato la necessità di un maggiore coinvolgimento delle comunità interessate dai lavori delle grandi opere, e il rispetto dell'ambiente, intende difendere con forza il diritto al lavoro, sancito dalla Costituzione, e manifesta tutta la solidarietà e la vicinanza ai lavoratori impegnati nei cantieri della Tav".

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