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Debiti Pa, lo Stato deve alle imprese 120 miliardi. E una su tre ha già chiuso

I debiti della Pubblica amministrazione italiana nei confronti delle aziende superano di molto i 90 miliardi ufficiali. Serrande giù per 15.000 imprese

Nicoletta Orlandi Posti
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I fallimenti delle imprese? Per oltre 15mila la colpa è dei mancati pagamenti dei debiti. Ne è convinta la Cgia di Mestre che in uno studio rivela che tra il tra il 2008 ed il 2012 sono più che raddoppiati (+114%) i fallimenti delle aziende vittime dei ritardi o dei mancati pagamenti da parte dei committenti pubblici e privati. Debiti sempre più alti - Il segretario Giuseppe Bortolussi stima che i debiti della Pubblica amministrazione italiana nei confronti delle imprese ammontino a circa 120 miliardi di euro. Il calcolo parte dall'importo base dell'indagine presentata a marzo scorso dalla Banca d'Italia secondo cui il debito della P.a. sarebbe pari a 91 miliardi, ma, sostiene il segretario della Cgia "si tratta di una foto scattata il 31-12-2011, più di un anno e mezzo fa - sottolinea Bortolussi - in cui non sono comprese le aziende con meno di 20 addetti che costituiscono il 98% del totale. In questa ricerca inoltre non sono state coinvolte le imprese dei settori sanità e servizi sociali dove si annidano i ritardi di pagamento più eclatanti. Alla luce di questi elementi, riteniamo l'ammontare dei debiti scaduti stimato dalla Banca d'Italia sottodimensionato di circa 30 miliardi di euro".  Italia maglia nera nell'irregolarità dei pagamenti - Secondo la Cgia dall'inizio della crisi alla fine del 2012 sono fallite per mancati pagamenti oltre 15.000 imprese. La stima è tratta da osservazioni realizzate da Intrum Justitia. Secondo quest'istituto il 25% delle imprese fallite in Europa chiude per ritardi nei pagamenti. "Tenendo presente che l'Italia è maglia nera in Europa per la mancata regolarità dei pagamenti tra la Pubblica amministrazione e le imprese nonché nelle transazioni commerciali tra le imprese", la Cgia stima che tra il 2008 ed il 2010 questa incidenza abbia raggiunto la soglia del 30%, e del 31% nel biennio 2011-2012. Pertanto, a fronte di oltre 52.500 fallimenti registratisi in Italia nel quinquennio preso in esame, per la Cgia 15.100 chiusure aziendali sono addebitabili ai ritardi nei pagamenti.

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