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Ghedini e Coppi non saranno in aula:aspettano il verdetto a casa del Cav

In attesa della sentenza Mediaset

I legali sono chiusi a Palazzo Grazioli. Piazza Cavour divisa tra i sostenitori di Berlusconi e chi tifa manette

Nicoletta Orlandi Posti
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La politica e l'Italia intera sono in fibrillazione. Questione di minuti, poi la Cassazione si pronuncerà sul caso Mediaset: il verdetto è atteso per le 19.40, o comunque entro le 20. Alle 19.10 si è conclusa la Camera di Consiglio fiume ed è stata annunciata la lettura del dispositivo entro trenta minuti. Si decide il futuro di Silvio Berlusconi: condannato e interdetto, assolto oppure rimandato a nuovo giudizio (leggi l'approfondimento)? La pronuncia potrebbe avere significative ripercussioni sul futuro della politica italiana. In attesa spasmodica anche il professor Franco Coppi e l'avvocato Niccolò Ghedini, i difensori del Cavaliere, che preferiscono però non presentarsi al Palazzaccio per assistere alla lettura della sentenza: non saranno in aula. Sono già arrivati invece diversi avvocati del suo studio. Sempre a quanto si è appreso, Ghedini si trova a Palazzo Grazioli con Berlusconi: seguiranno il verdetto in diretta tv. Nella peggiore delle ipotesi, per Berlusconi, verrà confermata la sentenza d'appello: quattro anni di reclusione e cinque di interdizione dai pubblici uffici (anche se il pg di Cassazione ha chiesto di accorciare l'interdizione a tre anni). Come il Senato può interdire il Cav Leggi l'approfondimento La folla - Fuori il Palazzaccio invece si sono schierati da una parte i sostenitori del Cavalieri e dall'altra i suoi detattrori. "Nessuno è più uguale degli altri, nemmeno tu". "Berlusconi colpevole" si legge sui cartelli di questi ultimi. "Mi sembra utile ricordare l'articolo 3 della Costituzione" sull'uguaglianza dei cittadini, afferma un altro manifestante munito di megafono. Tanti i giornalisti che stando entrando a Palazzaccio, le telecamere delle tv e i fotografi all'esterno. Ma c'è pure chi si ferma solo per curiosare e magari farsi scattare una foto davanti al luogo dove "si sta facendo la storia", dice un signore intervistato da Sky. Stava facendo una passeggiata a Piazza Navona, voleva andare a Fontana di Trevi ma ha preferito attraversare il ponte sul Tevere e raggiungere la Cassazione per essere testimone della notizia.  La folla in attesa fuori dal Palazzaccio Guarda le fotografie nella gallery La vigilia - Mercoledì è stata la giornata delle difese. In aula Coppi e Ghedini hanno chiesto l'assoluzione del loro assistito, contestando l'esistenza del reato stesso di frode fiscale. Secondo Coppi, semmai, deve essere derubricato ad elusione. Ghedini, da par suo, ha detto che il processo è stato "un incubo", anche perché "ci è stata negata la possibilità di difenderci". All'antivigilia, martedì 30 luglio, il procuratore Antonio Mura aveva definito l'ex premier "l'ideatore del meccanismo delle frodi fiscali", chiedendo poi il rigetto dei ricorsi delle difese degli imputati e quindi la condanna. Mura, come detto, ha chiesto anche un accorciamento dell'eventuale interdizione dai pubblici uffici del Cav, la misura che più di tutte le altre può minare il futuro del governo Letta.

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