Guidava un Tir e voleva la Jihad. L'italiano convertito all'islam: espulso? No, dove l'hanno mandato
Per la prima volta in Italia un conclamato estremista islamico sarà sottoposto a un processo di de-radicalizzazione in accordo tra tribunale e università. Il primato appartiene ad Alfredo Santamato, 42enne italiano, residente a Noci in provincia di Bari, convertito all'Islam e grande sostenitore delle peggiori nefandezze prescritte dal Corano. Tra interviste e post su Facebook, Santamato non faceva segreto di voler infibulare le sue figlie, oltre a sperare nell'istituzione di una "polizia religiosa" che tenesse sotto controllo il comportamento delle donne. Senza dimenticare i messaggi di sgozzamento contro gli infedeli e le frasi che inneggiavano all'integralismo islamico, oltre che ai contatti con diversi jihadisti, tutti documentati dalla Digos di Bari. Che Santamato sia un tipo pericoloso, gli inquirenti avevano pochi dubbi. Il camionista barese ha potuto disporre di un Tir finché non gli è stata imposta la sorveglianza speciale. Il tribunale di Bari riteneva quel mezzo "una vera e propria arma nelle sue mani". Un pericolo però che non è bastato per espellerlo dall'Italia, anzi dovrà rimanere e seguire un corso di rieducazione all'università. Dal 3 novembre, ogni 15 giorni, Santamato dovrà seguire dei corsi che gli insegnino le basi della Costituzione italiana, l'amore per le diversità culturali, il rispetto per la donna e dei simboli religiosi altrui.