Igor il russo, il tragico retroscena: la telefonata dalla Questura sul suo telefonino, poi è scomparso
Una telefonata partita dalla Questura di Ferrara, un colloquio di due secondi. Poi Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, ha riattaccato e di lui si sono perse le tracce. È il nuovo sconcertante dettaglio nella caccia all'uomo di Igor il Russo, il killer che ha ucciso un barista di Budrio e una guardia forestale lo scorso aprile e che da allora si è dato alla macchia, beffando esercito, polizia e carabinieri. In questi 8 mesi di inseguimento sono molte le accuse alle nostre forze dell'ordine fatte dai famigliari delle vittime, dalla scarsa collaborazione tra i corpi ai giorni preziosi in cui la sorveglianza era troppo "blanda" e si è dato tempo all'assassino di fuggire. Ora è Repubblica a riportare l'incredibile leggerezza della polizia ferrarese. Dai tabulati ottenuti dalla Procura di Bologna che indagava sul caso emerge come dopo il primo omicidio del barista la Questura abbia chiamato Igor sul suo cellulare. Il delinquente ha risposto, un "colloquio" durato 2 secondi, ha riattaccato, ha gettato la sim e da allora è scomparso. Il sospetto è che abbia intuito come dall'altra parte della cornetta ci potessero essere gli investigatori che stavano indagando anche sui suoi compagni di scorribande e crimini, gli slavi Ivan Pajdek e Patrik Ruszo, che pochi mesi prima erano stati arrestati e che di recente sono stati condannati a 15 e 14 anni di reclusione per l'omicidio di un 73enne dopo una rapina in villa finita tragicamente.