Fini scarica anche il cognatino: la mossa imbarazzante davanti ai magistrati
Almeno da indagato, Gianfranco Fini ha deciso di tenere una posizione coerente sin da quando ha dovuto difendersi dalle accuse dei magistrati a proposito della famigerata casa di Montecarlo. La linea dell'ex presidente della Camera era ed è sempre quella: lui non sapeva niente, si è fatto fregare. Nella sua ultima occasione di parlare con i magistrati inquirenti prima che la procura di Roma chiudesse le indagini, Fini ha ancora una volta preferito passare per "un coglione", come si definì lui stesso. Tutta la colpa ricadrebbe su suo cognato, il giovane Giancarlo da poco arrestato a Dubai e in attesa dell'estradizione. Secondo Fini è stato lui ad abbindolarlo, come ricorda Il Giornale, sfruttando la parentela, all'epoca prestigiosa, così da convincere il re delle slot, Francesco Corallo, ad avviare fitti contatti con la famiglia Tulliani, a comprare la casa di Montecarlo, a elargire bonifici utili a restaurare la casa e migliorare il loro tenore di vita. I Tulliani sono indagati per riciclaggio, così come Fini, ma lui ripete che non sapeva proprio nulla.