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Ivrea, 14enne accoltella la coetanea: "Diceva al mio ragazzo che ero una poco di buono"

Sara Ghisoni
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"Sparlava di me, diceva al mio ragazzo che sono una poco di buono e allora io non c'ho più visto": si giustifica così, al commissariato di Ivrea, la ragazzina di 14 anni colpevole di aver accoltellato una 15enne alla fermata del pullman perché sua rivale in amore. Quello che era un litigio è diventato poi una vera e propria aggressione: "E' un'arma che avrebbe potuto uccidere" dicono gli investigatori, riferendosi al coltello utilizzato dalla giovane che aveva una lama lunga 20 centimetri. Due i fendenti, uno al braccio e uno alla gamba; i soccorsi sono subito arrivati sul posto, la 15enne se l'è capata con un breve ricovero in ospedale e la 14enne è stata rintracciata e portata in commissariato. Vilma Duretto, psicologa, pedagogista e criminologa, si è espressa sulla vicenda: "Sono vicende sempre accadute in passato, soltanto che la cassa di risonanza mediatica era differente. Il fatto che sia accaduto tra due femmine ci toglie dall'immaginario collettivo che le ragazze certe cose non le fanno. In questo caso, l'aggravante è la premeditazione".

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