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Missione compiuta: riapre l'oratorio dell'Aquilagrazie alla solidarietà di voi lettori

La storica struttura dei salesiani era stata distrutta dal terremoto. Ricostruita con i due milioni versati dai lettori, oggi torna alla città

Lucia Esposito
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Lunedì 14 ottobre  è un grande giorno per i bambini e i ragazzi dell'Aquila. Riapre, grazie alle donazioni dei lettori di Libero e alla onlus Enel Cuore, il principale polo di aggregazione giovanile della città, vale a dire l'oratorio Don Bosco. Occasione per  fare un passo finalmente concreto oltre macerie e muri pericolanti.  Ricordiamo tutti, con immutato sconcerto, il terremoto che colpì il capoluogo abruzzese quel maledetto 6 aprile del 2009. Quando la natura  ruggì dalle viscere della terra, abbattendo  centinaia di edifici e schiacciando uomini come  pedine nelle sue mani.  Ma non è così facile intimorirci. Abbiamo fatto quel che da secoli riesce meglio a noi uomini, anche se troppo spesso ce ne dimentichiamo: ci siamo uniti, facendoci forza. Visto che, come dice Sofocle, «l'opera umana più bella è di essere utile al prossimo», mattone dopo mattone e anno dopo anno  la città sta rinascendo, sia pur fra troppe difficoltà. Struttura storica In questo senso, proprio a Libero siamo orgogliosi di questa nostra iniziativa che ha raggiunto l'obiettivo. Una  raccolta fondi per appunto ricostruire uno dei tanti edifici danneggiati, l'oratorio salesiano Don Bosco. Proprio grazie alla generosità di voi  lettori sono stati raccolti 2 milioni di euro. Con i quali l'oratorio, storica struttura gestita dal 1935 dall'Opera Salesiana San Giovanni Bosco, sarà inaugurato domani. Alla cerimonia parteciperanno il direttore del quotidiano Maurizio Belpietro, il presidente di Editoriale Libero srl Arnaldo Rossi, il sindaco della città dell'Aquila Massimo Cialente, il presidente della Provincia Antonio Del Corvo, e poi il responsabile relazioni esterne territoriali Enel Massimo Bruno e il segretario Generale di Enel Cuore Onlus, Novella Pellegrini - quest'ultima è la onlus di Enel che, impegnata da dieci anni nel campo della solidarietà sociale, ha sostenuto il progetto con un contributo di 600 mila euro. Missione compiuta, dunque. Ed è importante non solo perché l'oratorio Don Bosco è il primo centro aggregativo destinato ai giovani ad essere riaperto dopo il sisma, ma  soprattutto  lo è per ognuno di quei ragazzi che in una notte ha  visto crollare la propria città - e magari con lei familiari, amici e tutto ciò in cui credevano. Negli anni seguenti, la preziosa opera educativa dei Salesiani è stata portata avanti in ambienti e con attrezzature provvisorie grazie all'aiuto di collaboratori e volontari. Ma finalmente da domani il centro di aggregazione e educazione può tornare a vivere nella sua sede storica, in via San Giovanni Bosco numero 6. Tre livelli  La struttura, realizzata dall'impresa Mancini, occupa una superficie di 1.700 metri quadrati e si sviluppa su tre livelli. Il piano terra destinato a due sale studio, due sale associazioni, tre sale pluriuso che ospiteranno attività sportive, ludiche, ricreative, laboratori teatrali, musicali e di fotografia. Poi c'è il primo piano, dove si trovano sale per la formazione professionale e l'abitazione della comunità dei Salesiani con soggiorno, cucina, camere e refettorio. Mentre l'ultimo e secondo livello ospita un campo da gioco multifunzionale da basket, pallavolo e tennis compreso di spogliatoi. Inoltre c'è da rimarcare che l'edificio è stato progettato per un consumo energetico moderato e per l'utilizzo di energie alternative, vista la presenza di un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica. Lavori finiti, dunque. Da oggi  si ricomincia a vivere.

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