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Pamela Mastropietro, i dettagli sulla seconda autopsia: "L'hanno colpita alla tempia e squarciato l'addome"

Giovanni Ruggiero
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I dettagli emersi dalla seconda autopsia sui resti del corpo di Pamela Mastropietro potrebbero rimettere radicalmente in discussione le accuse della procura di Macerata contro Innocent Oseghale, il nigeriano arrestato dopo il ritrovamento del cadavere della 18enne e accusato per il momento di occultazione e vilipendio di cadavere. L'ipotesi maturata dal Gip nelle prime ore era di non poter accusare di omicidio lo spacciatore 29enne, mancando ancora gli elementi indiziari che chiarissero se la ragazza fosse morta per overdose o per le violenze subite. Dubbi che il professore Mariano Cingolani potrebbe presto risolvere. Leggi anche: Il corpo straziato di Pamela, i medici: "Mai visto nella vita una cosa del genere" Il nuovo esame autoptico è durato cinque ore, coordinato da uno dei più importanti anatomopatologi italiani, già impegnato nei casi di Marco Pantani, Eluana Englaro e Meredith Kercher. Sull'ipotesi che Pamela sia stata uccisa dalla violenza di uno o più aggressori, ci sarebbero elementi ora più evidenti: "Ci stiamo approssimando sempre di più verso la chiarificazione di questa ipotesi - ha detto al Corriere della Sera -. Ci sono dati a conforto dell'ipotesi di morte violenta". Gli elementi raccolti dai medici lasciano sempre meno incertezze. Sul corpo della ragazza sono stati trovati segni di "applicazione di violenza sicuramente in condizioni di vitalità". Pamela ha subito un colpo "con energia" alla tempia, devono aver usato un corpo contundente. Può esser stato quello il colpo mortale, o almeno secondo il prof. Cingolano: "Non è indifferente" aver trovato quel segno. Leggi anche: Parla il premier nigeriano: "Ecco perché non dovete accogliere i nostri" Informazioni importanti, che più di altri hanno sconvolto i medici, su chi possa averla ridotta in quel modo emergono anche dall'analisi dei tagli inferti alla vittima. Il corpo della ragazza era stato trovato a pezzi in due trolley: "Nessun taglio è stato fatto a caso". Quei segni, insomma, sono stati fatti da chi sapeva come tagliare a pezzi il corpo di un essere umano. Oltre alla tempia, altre ferite gravi sono state trovate all'altezza del fegato, probabilmente quando la ragazza era ancora viva. Una certezza è arrivata anche sullo strumento usato per fare a pezzi Pamela, cioè proprio uno dei coltelli trovati nella casa di Oseghale. Sarà necessaria una Tac alla testa della ragazza, così da chiarire se sia stata anche strangolata. C'è meno ottimismo invece per capire se ci sia stata anche una violenza sessuale, visto che il corpo di Pamela è stato "ripulito" con litri e litri di candeggina, rendendo ancor più complesso il lavoro dei medici.

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