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Le farneticazioni del prete che considera Priebke innocente e nega l'olocausto

Don Floriano Abrahamowicz

Don Floriano Abrahamowicz nel giorno del funerale del nazista spiega alla radio che le camere a gas ero usate per disinfettare

Nicoletta Orlandi Posti
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Mancavano solo le farneticazioni di un prete a completare il quadro di un funerale, quello del boia delle Ardeatine, che è diventato una farsa. E puntualmente sono arrivate. Don Floriano Abrahamowicz, mentre fuori dal convento di Albano dove dovevano essere celebrate le esequie, andava in scena l'indignazione degli antifascisti, sparava alla radio le sue assurde verità su Erick Priebke, l'olocausto e la Resistenza. Il prete lefebvriano per le sue posizioni, intervistato a La Zanzara su Radio 24 sostiene che il generale nazista "è stato un soldato fedele, unico caso di innocente dietro le sbarre". Poi l'affondo: "E' uno scandalo come è stato trattato in Italia, è stato perseguitato mentre si accolgono modo dignitoso gli immigrati a Lampedusa. E' una vergogna".  Quanto all'eccidio delle Fosse Ardeatine, dove Priebke trucidò 335 persone dopo atroci torture e ne occultò i cadavari, don Floriano sostiene che Priebke "non era nazista ma semplicemente un poliziotto che vive la sua epoca. Per le Ardeatine era stato prosciolto due volte". "All'epoca - prosegue - sicuramente non sarei stato con i partigiani che hanno fatto saltare in aria quei ragazzi in via Rasella e ai quali oggi nessuno rende conto, e i partigiani ricevono medaglie d'oro. Priebke semplicemente ha applicato la legge internazionale marziale, non lo condanno assolutamente. Non è un criminale. I criminali sono stati quelli che hanno fatto saltare i ragazzi in via Rasella, dite a loro di pentirsi. Uno era semplicemente nella legge, gli altri erano dei privati senza uniforme che sparavano e facevano saltare gente per strada". Il prete Abrahamowicz nega anche che le camere a gas siano esistite. Alla domanda del conduttore replica: "Io le rispondo che è una vergogna che non ci sia ancora un vero e proprio studio scientifico. Io confermo tutto quello che ho detto sulle camere a gas che venivano usate per disinfettare. Priebke era una persona molto intelligente e non faceva passare una camera a gas per una cucina. L'olocausto? L'unico è la morte di nostro signore Gesù Cristo che si è offerto liberamente come vera vittima, quello degli ebrei è stato un eccidio". Nonostante sia stato espulso dai lefbvriani don Floriano ha fatto i "complimenti" alla sua ex confraternita per aver accolto la salma di Priebke:"E' un gesto - ha aggiunto Abrahamowicz - che dimostra come i miei ex confratelli stiano recuperando posizioni abbandonate". Il via libera al funerale, ha aggiunto "indirettamente significa anche un nulla osta da parte del Vaticano". Cosa assolutamente negata dal vescovo di Albano Marcello Semeraro, una delle persone più vicine a Papa Francesco. "Nel 2009 c'è stata la revoca delle scomuniche", spiega il porporato al Corsera, "ma lo stesso Benedetto XVI aveva chiarito che non per questo mutava lo statuto canonico della Fraternità. Poiché non sono in comunione con il successore di Pietro i loro atti erano e rimangono illegittimi come resta la sospensione a divinis". Il negazionismo è un reato - Intanto ieri c'è stato il via libera della commissione Giustizia di palazzo Madama all'emendamento bipartisan sul ddl per il contrasto del negazionismo. Tutti i gruppi hanno dato l'ok a considerare apologia di reato la negazione dell'esistenza di crimini di genocidio o contro l'umanità. In questo modo si aumenta della metà la pena prevista dal codice penale. "Fuori dei casi di cui all'articolo 302, se l'istigazione o l'apologia di cui ai commi precedenti riguarda delitti di terrorismo, crimini di genocidio - si legge nel testo che modifica l'articolo 414 del codice penale - crimini contro l'umanità o crimini di guerra, la pena è aumentata della metà. La stessa pena si applica a chi nega l'esistenza di criminidi genocidio o contro l'umanita'". L'emendamento,  firmato da Pd,Pdl,Scelta Civica, M5S e Sel, modifica così l'articolo 1 del ddl all'esame della commissione Giustizia del Senato che non interveniva direttamente sul codice penale ma modificava la legge del 13 ottobre 1975 in materia di contrasto e repressione di crimini di genocidio, contro l'umanita' e di guerra, modifica , viene spiegato, considerata più fumosa e meno chiara dell'attuale, con il rischio di prestarsi a polemiche. 

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