La baby squillo di 16 anni pestata stuprata. Orrore italiano: quella telefonata al senatore
La storiaccia di sesso e soldi della baby squillo romana si è conclusa dopo 4 anni con il rinvio a giudizio di un primo cliente per prostituzione minorile e per gli altri due per violenza sessuale di gruppo ai danni di una minorenne. Leggi anche: "Scusate, ma nel contratto di Di Maio...": Alessandra Mussolini scatenata, grillino ridicolizzato I fatti, ricorda il Giorno, risalgono al febbraio 2014, vigilia di San Valentino. Sul sito web "compiacente" il primo e unico annuncio della protagonista che si proponeva come debuttante nel mondo della prostituzione. "19 anni. Roma Nord. Ragazza cerca uomo. Ho voglia. Contattatemi". Lei però di anni ne aveva 16 e, dirà poi ai magistrati, aveva "problemi di instabilità emotiva" ed era "sotto psicofarmaci". Una ragazza di ottima famiglia, figlia di un noto professionista e di una dirigente ministeriale, al Procuratore aggiunto Maria Monteleone ha raccontato: "Mi sentivo molto sola, un po' persa ed ero in crisi esistenziale. Quindi ho voluto cercare compagnia, però alla fine non ho saputo gestire la situazione". L'annuncio spopola, la ragazza riceve due uomini. Con uno consuma il rapporto sessuale. Poi incontra il terzo cliente, agente di moda e spettacolo (che le lascia il biglietto da visita). Questo però si presenta accompagnato da un sedicente autista e la porta in un appartamento del centro: qui la costringono ad avere rapporti sessuali con entrambi e la prendono a schiaffi quando lei li implora di fermarsi. Alla fine racconta tutto ai genitori e li denuncia. Tornata a casa riceve la telefonata di un altro cliente. E' un senatore.