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Stadio della Roma, Luca Lanzalone tira in ballo Alfonso Bonafede: "Mi vuole portare ovunque"

Cristina Agostini
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Colpo di scena nell'inchiesta sullo stadio della Roma. Luca Lanzalone, ex presidente di Acea, riporta il Giorno, dagli arresti domiciliari respinge le accuse di un coinvolgimento nella vicenda, ma i pm hanno acquisito la deposizione dell assistente del costruttore Luca Parnasi, Luca Caporilli, in carcere per associazione a delinquere. Leggi anche: Dalla Gruber crolla il M5s, Bonafede distrugge la Raggi Caporilli avrebbe raccontato ai pm che Lanzalone partecipava ed "era lui a rappresentare il Campidoglio" alle riunioni sullo stadio anche se il suo ruolo di consulente non era formalizzato. Eppure la sera del 2 giugno lo stesso Lanzalone, parlando al telefono con il socio Luciano Costantini, racconta: "Luca (Lanzalone, ndr) - si legge nell' ultima informativa dei carabinieri - racconta a Luciano (Costantini, ndr) la cerimonia del 2 giugno, la parata militare ai Fori Imperiali. Luca dice che gli hanno presentato Conte da cui una volta insediato avrà bisogno della firma sui fanghi", il terreno a Tor di Valle da bonificare. Poche ore dopo il giuramento del governo, Lanzalone racconta al socio. "Alfonso (Bonafede, ndr) - si legge nei verbali - gli ha detto che vorrebbe portarlo ovunque ed aspetterà che Luciano (Costantini, ndr) gli indichi la posizione che vuole assumere. Luciano gli ha chiesto cosa serve e Alfonso gli ha risposto che non ha ancora capito come funziona il ministero, ma discutono dell' eventuale incarico". I due parlano poi della "nomina a commissario (di Lanzalone, ndr) in qualche amministrazione straordinaria piuttosto che in Cdp" di "ricavi da ripartirsi" e della stretta di mano con Conte.

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