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Giulia Bongiorno, un terremoto tra gli statali: "Ispezioni a sorpresa in ufficio e impronte digitali"

Giulio Bucchi
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La durissima legge di Giulia Bongiorno. L'avvocato più famoso d'Italia, oggi ministro della Pubblica amministrazione, intervistata dal Corriere della Sera annuncia le sue misure draconiane contro i furbetti del cartellino: ispezioni a sorpresa in ufficio e impronte digitali, valutazioni degli utenti contro i raccomandati, leggi "più chiare e liberali" contro i corrotti. Un "cambio di passo" che, se confermato, rischia di diventare svolta epocale destinata a cancellare in pochi mesi la contestatissima "riforma Madia" della ministra Pd Marianna Madia che l'ha preceduta. Leggi anche: Di Maio e i raccomandati, la Merlino lo umilia. "Il vero cambiamento..." Prima misura: "Sopralluoghi a sorpresa", dei blitz "non punitivi" negli uffici pubblici con "pool di esperti, i nostri ispettori e specialisti di modelli organizzativi". Se ci saranno disservizi "aiuteremo a colmare le lacune", ma se questi fossero legati a "inerzie, allora saremmo inflessibili". L'altro fronte è quello della lotta all'assenteismo, "fenomeno odioso da prevenire" con "rilevazioni biometriche per evitare che ci sia chi strisci il tesserino per altri". Traduzione: prendere le impronte digitali ai dipendenti. Si rischia la rivolta: "Cosa c'è di male? A me alla Camera le hanno prese quando c'erano i pianisti. E non sono rimasta traumatizzata". Privacy violata? "Tra i beni confliggenti deve prevalere l'interesse collettivo: che siano tutti al lavoro, al servizio del cittadino". Il vicepremier Luigi Di Maio ha lanciato il censimento dei raccomandati. Secondo la Bongiorno saranno i cittadini a farlo: "Inserirò criteri legati al merito".

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