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Migranti, l'ex prefetto di Padova Patrizia Impresa intercettata: "Ne abbiamo fatte di porcherie"

Giulio Bucchi
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«È vero che ne abbiamo fatte di porcherie, però quando le potevamo fare»: a parlare il 14 aprile dello scorso anno sarebbe stato l' ex prefetto di Padova, Patrizia Impresa, in un dialogo con l' allora vice prefetto vicario di Padova, Pasquale Aversa, delegato ad occuparsi dell' accoglienza dei migranti. L' ex prefetto non è indagata. La conversazione sarebbe stata intercettata dai carabinieri e sarebbe uno dei dialoghi finiti del rapporto conclusivo dei militari, parte integrante dell' inchiesta sulla gestione dell' accoglienza in Veneto. Duro il commento sulla vicenda del ministro degli interni, Matteo Salvini. «Il governo di centrosinistra negava l' emergenza sbarchi», ha detto, «ma poi scaricava il problema sui prefetti e li costringeva a spostare i clandestini da un Comune all' altro, come nel gioco delle tre carte, per non irritare sindaci del Pd, ministri in visita o presidenti Anci del Pd. È il quadro vergognoso che emerge dall' inchiesta di Padova». GUARDA IL VIDEO - "Cosa dobbiamo fare coi migranti". Meluzzi, misure estreme Le indagini riguardano, in particolare, la cooperativa Ecofficina Educational poi Edeco che, proprio grazie all' accoglienza dei migranti, ha visto aumentare il proprio fatturato dal 2014 ad oggi. La coop gestisce, tra gli altri, i Cpt di Bagnoli e Cona e in una intercettazione rimarca ai funzionari prefettizi la necessità di «far quadrare i conti». Impresa non è indagata e da tre mesi si trova a Roma con l' incarico di vice capo di gabinetto del ministero dell' interno, mentre risultano indagati la funzionaria della Prefettura Tiziana Quintario, attualmente a Bologna, e lo stesso Aversa, insieme ai capi della Edeco, Simone Borile, Sara Felpatti e Gaetano Battocchio. «Sono amareggiata, sono state estrapolate e pubblicate frasi completamente decontestualizzate», ha dichiarato Impresa.

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