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Marina Militare, la nave Caprera accusata di contrabbando: trovati a bordo 700 chili di sigarette

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Caterina Spinelli
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La Marina Militare è sotto inchiesta. Secondo la procura di Brindisi, infatti, sarebbero stati trovati all'interno della nave Caprera 700 chilogrammi di sigarette, ben 72 cartoni, contenenti ciascuno 50 stecche. Un'imbarcazione omaggiata addirittura dallo stesso ministro dell'Interno Matteo Salvini, che qualche giorno prima aveva dichiarato: "Sono onorato di portare il sostegno del popolo italiano ai ragazzi che sono a bordo della Caprera a coordinare, educare, istruire e salvare". Leggi anche: Matteo Salvini ancora contro gli sbarchi, ecco come ha reagito questa volta Eppure il 16 agosto - come hanno svelato Le Iene sul sito web - la Guardia di Finanza ha scoperto il carico imbarcato in Libia, dove la nave, a partire da aprile, ha svolto attività di supporto logistico e manutenzione dei battelli della Marina e della Guardia costiera libiche. Nel frattempo, però, tra un intervento e l'altro, ha caricato sulla nave ingenti quantità di sigarette, andando incontro al reato di contrabbando. Leggi anche: I nomi dei due italiani che aiutano gli scafisti a Malta La Marina Militare ha messo subito le mani avanti: "A segnalare la notizia del carico a bordo, chiedendo l'intervento della magistratura, è stato proprio il comandante della Caprera, il tenente di Vascello, Oscar Altiero". Ma alle Iene i dubbi restano - sottolinea Il Fatto Quotidiano: "Il comandante della nave è stato davvero il primo a denunciare, consentendo di sequestrare le sigarette e di avviare l'inchiesta? Ma com'è stato possibile portare a bordo ben 700 chilogrammi di sigarette? E soprattutto: sono state acquistate o ricevute in cambio di qualche favore? Perché è molto difficile, in un Paese come la Libia, che il contrabbando di sigarette non sia in mano alle bande di miliziani che controllano il territorio. Gli stessi che poi gestiscono il traffico dell'emigrazione clandestina".    

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