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Desirée Mariottini stuprata e uccisa a Roma da spacciatori africani, Matteo Salvini: "Vado a San Lorenzo"

Giulio Bucchi
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La 16enne Desirée Mariottini come Pamela Mastropietro. La ragazzina stuprata e uccisa a Roma, nel centralissimo quartiere di San Lorenzo, in uno stabile occupato da magrebini e africani ha sconvolto la Capitale e l'Italia. La morte della giovanissima di Cisterna di Latina sarebbe arrivata dopo la violenza sessuale e un'overdose, e il sospetto è ovviamente tutto sugli spacciatori di droga che gravitano nella zona degradata. Un testimone, un ragazzo senegalese, ha confermato la violenza di gruppo. Il ministro degli Interni Matteo Salvini non ha potuto non commentare l'accaduto: "Avete visto la ragazzina di 16 anni uccisa in quel covo a San Lorenzo? Io oggi ci vado, è in centro a Roma: non possono esserci buchi neri". L'imbarazzo, politico, è evidente visto che la responsabilità diretta è della sindaca Virginia Raggi e dell'amministrazione grillina, in grave difficoltà. A dare i primi dettagli sul ritrovamento del corpo di Desirée è stato un senegalese, testimone chiave all'interno del palazzo, che ha ipotizzato da subito di uno stupro di gruppo sulla ragazza. L'uomo ha raccontato di aver visto due ragazze accanto a Desirée. Una, ha raccontato, "gridava e diceva che era morta". L'altra se ne stava in silenzio vicino all'amica senza vita. "Era italiana - ha aggiunto - penso pure fosse romana, parlava romano. Urlava che l'hanno violentata, poi lei ha anche preso qualche droga perché lì si vende la droga. È stata drogata perché aveva sedici anni. Da quello che diceva lei sono stati tre sicuramente o quattro".

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