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Pamela Mastropietro, in tribunale insulti e sputi a Innocent Oseghale

Matteo Legnani
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Un vero e proprio presidio di parenti, amici e manifestanti, quello che ieri ha atteso davanti al tribunale di Macerata l'arrivo di Innocent Oseghale per l'udienza preliminare nel caso della morte di Pamela Mastropietro. Aspettavano lui, il nigeriano che è accusato di aver violentato, ucciso e fatto a pezzi la 18enne romana. E quando l'imputato è arrivato ed è stato fatto scendere dal pulmino della polizia penitenziaria per recarsi in aula, al suo indirizzo sono partiti insulti, minacce, sputi. Altri insulti sono poi stati rivolti anche ai due avvocati difensori di Oseghale, Umberto Gramenzi e Simone Matraxia. Ieri i due legali avevano fatto richiesta di rito abbreviato per il loro cliente, ma il gup l'ha respinta. Il nigeriano andrà così a processo senza sconti, con la prima udienza davanti alla Corte d'Assise che è stata fissata per il 13 febbraio 2019. "Sarà un processo lungo - ha detto il procuratore generale di Macerata, Giovanni Giorgio - perchè dovremo chiamare a testimoniare più di 50 persone". Oseghale, da parte sua, ha chiesto perdono ai familiari di Pamela, ribadendo però di aver fatto a pezzi la ragazza quando era già morta e di non averla nè violentata nè stuprata". Leggi anche: Pamela Mastropietro, il gup nega il rito abbreviato: nessuno sconto di pena per Oseghale

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