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Immigrato sorpreso con droga espulso dal centro, i magistrati stanno con lui: paga lo Stato

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Davide Locano
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Robe che soltanto in Italia. Un africano ospite di un centro di accoglienza gestito dalla Croce rossa alle porte di Pisa è stato sorpreso dai carabinieri in possesso di alcune piante di marijuana. Dunque, il prefetto lo ha allontanato dal centro, togliendogli lo status di rifugiato. L'immigrato, da par suo, ha fatto ricorso al Tar. E come spiega Il Tirreno non solo ha riottenuto il diritto a ripresentarsi nella struttura con tutte le garanzie di legge riconosciute ai rifugiati, ma lo Stato dovrà anche pagargli l'avvocato. Circa 1.500 euro, dunque, dovranno essere sborsati dal ministero della Giustizia. Leggi anche: Ong, la vergogna: tira in ballo i figli di Salvini "È una sentenza che non dà un bell'esempio - ha attaccato il sindaco di San Giuliano Terme -. Siamo per l'accoglienza regolare che rispetta la legge. Una persona che delinque non può entrare o rientrare nel circuito dell'assistenza. La leggo come una sconfitta". Ma il Tar la pensa diversamente, infatti ha ritenuto deboli le accuse rivolte all'africano. "L'istruttoria non ha fornito alcun supplemento ai generici addebiti mossi e posti a fondamento della revoca delle misure di accoglienza, essendovi, sia nel provvedimento impugnato, sia negli altri atti depositati, solo un ripetuto, astratto e generico cenno al deferimento per produzione e traffico illecito di sostanze stupefacenti – si legge nella sentenza – ma senza alcuna descrizione delle concrete condotte contestate e senza che vengano chiarite le circostanze di tempo e di luogo in cui queste si sarebbero verificate".

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