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Imane Fadil, il titolo da brividi di Repubblica: peggio di Marco Travaglio, chi accusano?

Davide Locano
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Non c'è solo Marco Travaglio con il suo Fatto Quotidiano a scatenarsi per la misteriosa morte di Imane Fadil. Già, perché anche Repubblica nella giornata di domenica 17 marzo ha consegnato ai posteri un titolo quantomeno discutibile. La nuova Repubblica di Carlo Verdelli dedica il titolone di apertura alla vicenda. Titolone da spy-story, come forse la morte della modella potrebbe essere (forse: già, sull'avvelenamento, c'è stata una discreta frenata). Dunque, largo alla scelta del quotidiano: "La donna che sapeva troppo". Mentre il catenaccio recita: "La morte di Imane Fadil, l'accusatrice delle notti di Arcore: la diagnosi, i ritardi, le analisi anomale, il mistero delle date. Silvio Berlusconi: Mai conosciuta". Insomma, la Fadil era "la donna che sapeva troppo". Dunque donna che come nelle migliori spy-story deve essere eliminata. Da chi? I riferimenti del catenaccio, ovviamente senza attribuire la responsabilità a nessuno, lavorano però per scatenare il sospetto, instillare il dubbio. Un titolo, come detto, davvero discutibile. Leggi anche: Imane Fadil, l'emissario siriano e "il ruolo dei servizi segreti"

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