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Mare Jonio, all'interrogatorio lo sfregio di Luca Casarini a Matteo Salvini: "Io rispondo, altri invece..."

Davide Locano
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Il capo missione delle nave Mare Jonio, Luca Casarini, della Ong Mediterranea, si è presentato intorno alle 11.30 all'ingresso del tribunale di Agrigento, dove era atteso dal pm Salvatore Vella, procuratore aggiunto di Agrigento, che ha iscritto il no-global nel registro degli indagati. Inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e il mancato rispetto dell'ordine di fermare l'imbarcazione da parte di una nave da guerra: si ritorna, ovviamente, ai giorni del caso Mare Jonio, con i suoi 49 immigrati poi sbarcati a Lampedusa. Casarini era già stato interrogato dopo l'ordine di sequestro della Mare Jonio arrivato dalla procura agrigentina, oggi il nuovo round, che si è tenuto a Lampedusa. In precedenza, l'incontro tra gli inquirenti e Pietro Marrone, il comandante della nave. Leggi anche: "Di nuovo in mare": la Ong di Casarini provoca ancora All'arrivo in procura, Casarini viene riconosciuto e qualcuno gli stringe la mano, altri lo ignorano. Prima di iniziare l'interrogatorio scambia due battute con i cronisti: "Certo che parlo". Dunque gli viene chiesto se risponderà alle domande del pm: "Risponderò molto volentieri. Sono altri quelli che si nascondono e scappano dai processi", ha affermato sprezzante. Chiaro il riferimento a Matteo Salvini e al caso-Diciotti. Dopo lo sfregio al ministro dell'Interno, la firma davanti all'usciere, dunque Casarini è entrato negli uffici del procuratore. Porte chiuse. E via con l'interrogatorio, che potrebbe durare anche diverse ore.

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