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Ruby-bis, Emilio Fede sbattuto in carcere dopo la condanna in Cassazione? Voce spaventosa dalla procura

Davide Locano
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Dopo la stangata in Cassazione al processo Ruby-bis, il momento del terrore. Già, perché non è ancora chiaro quale potrebbe essere il destino di Emilio Fede, colpito dalla sentenza definitiva a 4 anni e sette mesi di reclusione per favoreggiamento della prostituzione delle ragazze che partecipavano alle cene ad Arcore, la villa di Silvio Berlusconi tanto "cara" alla magistratura. La Procura generale, infatti, non ha ancora deciso se sospendere o meno l'ordine di carcerazione. In linea strettamente teorica, la pena che gli è stata inflitta, poiché superiore ai quattro anni, dovrebbe essere scontata in prigione. Il punto è che l'ex direttore compirà 88 anni a giugno, circostanza che usualmente viene tenuta in considerazione dalle toghe. Leggi anche: Emilio Fede torna in tv da Enrico Lucci: irriconoscibile Eppure, il procuratore generale Roberto Alfonso, intercettato ad un convengo, non è stato perentorio sul punto: "Non ho ancora avuto tempo di esaminare il fascicolo, lo farò in giornata", ha affermato, per poi far sapere che affiderà il dossier alla pg Bianca Bellucci. Da par suo Maurizio Paniz, uno degli avvocati di Fede, si mostra sereno: "Siamo tranquilli. Come per qualsiasi cittadino della sua età, ci sarà la sospensione della pena e noi presenteremo la nostra istanza di domiciliari". Fede potrebbe scontare nel giro di sei mesi la sua pena ai domiciliari e chiedere poi l'affidamento ai servizi sociali. Su di lui pende anche una condanna in appello a 2 anni per avere tentato un'estorsione ai danni di un manager di Mediaset con foto false.

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