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Papa Francesco, ordine in Vaticano: sfregio a Matteo Salvini, a gamba tesa sulle Europee

Gino Coala
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Un faccia a faccia tra papa Francesco e Matteo Salvini ormai è un'ipotesi considerata sempre più improbabile negli ambienti della Santa Sede. Dopo quasi un anno da ministro dell'Interno, il leader della Lega non è ancora riuscito a farsi ricevere in Vaticano. Eppure un incontro ci sarebbe dovuto essere, fissato il 18 giugno 2018, poche settimane dopo la nascita del governo Conte. Quell'incontro però non fu mai celebrato, nè riuscirà nel mese di maggio, in piena campagna elettorale. Leggi anche: Vaticano, papa Francesco visita il centro profughi in Bulgaria: "Oggii migranti sono la nostra Croce" Dietro la scelta del pontefice non c'è certo il timore di intromettersi nella corsa al voto del 26 maggio per l'Europarlamento, anzi. Di politici immortalati con papa Francesco negli ultimi tempi ce ne sono stati tanti, da Virginia Raggi a Emma Bonino, passando per il premier Giuseppe Conte fino a Mario Adinolfi, che è arrivato fino al sagrato di San Pietro con bandiere e striscioni del suo Popolo della famiglia. Anche Luigi Di Maio ha potuto incontrare il Papa. Niente da fare però per Salvini e la Lega, anche per l'irritazione che serpeggia in ambienti cattolici dopo le battaglie lanciate dal leghista: castrazione chimica, decreto sicurezza, legittima difesa, giusto per citare alcuni dei temi più caldi. Il sospetto che la Chiesa sia tornata a influenzare il voto degli italiani è diventato ormai una certezza. Da Roma sarebbero partite precise direttive per le Europee che hanno messo in moto vescovi e parroci. Mano libera sarebbe stata concessa a quelli vicini a Forza Italia per il sostegno ad Antonio Tajani. Così come quelli vicini al Pd, oltre che quelli, circa una ventina, considerati vicini ad Adinolfi.

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