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Papa Francesco, Franco Bechis accusa l'elemosiniere: "Chi è stato umiliato dal suo gesto"

Gino Coala
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Se c'è una lezione che arriva circa la "bravata" dell'elemosiniere di Papa Francesco, il cardinale Konrad Krajewski, di certo è quella che a comportarsi onestamente in Italia non si ottengono applausi e complimenti. Padre Corrado ha incassato solo elogi e incitamenti ad andare avanti da buona parte della politica e della stampa, che in quel palazzo vedono solo 450 disperati e bisognosi. Leggi anche: Papa Francesco e l'elemosiniere: Osho li sbertuccia in coppia In pochi, tra i quali Franco Bechis sul Tempo, hanno provato a ricordare che non si può ignorare il fatto che quel palazzo sia occupato abusivamente sotto la regia dei soliti professionisti delle occupazioni delle case a Roma. Non si è ricordato mai abbastanza gli affari messi in piedi dal centro sociale Spin Time, che là dentro organizza anche attività commerciali e concerti. Ma soprattutto quasi nessuno ha sottolineato quanto quello del cardinale sia stato un gesto che giustifica ogni futura azione di prepotenza: "Perché in questo Paese - scrive Bechis - i furbi sono quelli che la schiena non la spezzano, l'affitto non lo pagano, le bollette le buttano nel cassonetto quasi fosse un insulto riceverle, il necessario si prendono e il per il superfluo sanno che basta fare la voce grossa". E chi invece si alza al mattino presto e torna a casa con la schiena spezzata dopo aver guadagnato una miseria, ma paga regolarmente quanto deve alla collettività, ormai non possiamo dire altro che: "Bravo scemo". Chiarissimo il pensiero di Bechis sin dal titolo del suo pezzo di apertura de Il Tempo: "Vincono sempre i prepotenti". Catenacci: "Tutti applaudono la bravata del cardinale e gli occupanti illegali chiedono ancora di più. Umiliati grazie a questa vicenda i veri poveracci che tirano la cinghia e rispettano le leggi". Poco da aggiungere.

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