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Carola Rackete, contro la comandante e la Ue in campo i generali: "Basta umiliazioni per l'Italia"

Davide Locano
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La sfida del mare lanciata da Carola Rackete - la capitana "speronatrice" della Sea Watch - nei confronti dello Stato italiano, si è spostata da settimane su terra e minaccia di arrivare all' Europarlamento di Bruxelles. È notizia nota, infatti, che il prossimo 3 ottobre l' attivista immigrazionista della Ong "sbarcherà" alla Commissione giustizia del Parlamento Ue su iniziativa del gruppo della sinistra radicale Gue. La risposta "sovranista", su iniziativa di Fratelli d' Italia, non si è fatta attendere. Come? Con due azioni convergenti. La prima è una lettera formale indirizzata al neopresidente dell' emiciclo David Sassoli nella quale il gruppo ha richiesto il suo intervento ufficiale per stoppare l' iniziativa. Il motivo è chiaro: «C' è un procedimento giudiziario pendente, del quale riteniamo necessario attendere l' esito, prima di consentire alla Rackete di esibirsi in una audizione ufficiale», scrivono i parlamentari guidati da Raffaele Fitto e Carlo Fidanza. Se, al contrario, tale audizione dovesse essere confermata, «ciò equivarrebbe a considerare Carola Rackete alla stregua di un "perseguitato politico" e l' Italia alla stregua di una nazione che non rispetta lo stato di diritto». Un' eventualità giudicata nella missiva «un' aggressione istituzionale» a uno Stato membro e un precedente che potrebbe aprire, sempre secondo i parlamentari sovranisti, il vaso di Pandora. Il primo obiettivo non sembra pescato a caso: «Cosa direbbe ad esempio la Francia se un gruppo di parlamentari chiedesse di audire la cittadina italiana Francesca Peirotti, condannata nel luglio 2018 in secondo grado dalla giustizia francese a sei mesi di reclusione per "aiuto all' ingresso di persone irregolari sul territorio francese"?». Leggi anche: Carola Rackete, la procura di Agrigento contro la scarcerazione Chi di Carola ferisce, poi, di "generale" - metaforicamente - perisce. La seconda azione promessa da FdI, nel caso della presenza-show dell' eroina dei centri sociali che ha forzato le leggi italiane e messo in pericolo l' incolumità dei nostri militari, è dal forte impatto mediatico. «Le sinistre insistono per avere la Rackete in audizione al Parlamento Ue? E noi ci batteremo per assicurare la presenza di controparti capaci di garantire la rappresentanza di posizioni autorevoli». A parlare è il coordinatore del gruppo Ecr in Commissione Immigrazione Nicola Procaccini, che ha chiesto come contraltare«un' audizione anche per i vertici della Guardia di Finanza e il Generale Tricarico, già Capo di Stato Maggiore dell' Aeronautica Militare e attuale presidente della Fondazione Icsa, in prima linea nel dibattito su sicurezza, difesa e intelligence in mare». Se dovessero esserci opposizioni all' arrivo dei "generali" italiani a Bruxelles? «Vorrà dire che sarà avviato il processo di beatificazione pubblica della capitana Rackete, quando l' unico processo auspicabile sarebbe quello celebrato a suo carico in un' aula di tribunale». (ANT.RAP.)

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