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Carabiniere ucciso a Roma, indiscrezione: torna la pista dei pusher nordafricani?

Cristina Agostini
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I due studenti americani coinvolti nell'inchiesta sul carabiniere ucciso a Roma sono stati fermati solo per il furto. Si fa sempre più preponderante l'idea che all'origine dello scippo del borsello possa esserci una motivazione legata alla droga. Il furto sarebbe quindi stato quindi compiuto per ottenere i soldi necessari ad acquistare sostanze stupefacenti dai pusher che girano a Trastevere. Ma c'è di più. Se da ambienti investigativi trapela molta fiducia sulla possibilità che i due fermati possano rendere a breve una confessione su quanto accaduto la scorsa notte a Roma, ritorna la pista che i veri responsabili dell'omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega possano essere degli spacciatori nordafricani.  Leggi anche: "Se fosse stato un carabiniere a uccidere un ladro...". La rabbia di Vittorio Feltri: quel vergognoso silenzio I due ragazzi sono stati incastrati dalle telecamere di sorveglianza nella zona di piazza Mastai e dell'hotel a Prati, ma anche dall'esame e incrocio dei tabulati telefonici dei cellulari personali e di quello preso alla persona derubata nelle ore dopo il delitto 

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