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Natale Hjorth, l'americano nomina come avvocato il super-legale del caso Cucchi: l'obiettivo, a processo

Davide Locano
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Il suo avvocato afferma che «Finnegan Lee Elder è sconvolto e provato». Durante la conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri di Roma è emerso che venerdì, mentre si trovava nella caserma dell' Arma di via In Selci, l' omicida del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega avrebbe perfino versato qualche lacrima ed espresso il desiderio di chiamare la mamma a casa, negli Stati Uniti: richiesta esaudita, visto che il 19enne di San Francisco ha potuto spiegare, con una videochat, alla famiglia di essere stato arrestato. In sintesi, di essere nei guai grossi. A very big trouble. Ma ciò che emerge ora, scavando nel passato di questo giovane accoltellatore impasticcato e in preda a crisi di panico tanto da fare uso costante di Xanax, è che già da ragazzino era un violento. Finn Elder menava le mani senza farsi tanti scrupoli. Come quella volta che placcò un compagno di squadra di football in modo troppo violento e un' altra volta a una festa, forse a causa di una ragazza contesa, ha picchiato duro un coetaneo, stendendolo con un pugno in testa. Finnegan allora aveva 16 anni e, come scrive il San Francisco Chronicle, provocò all' amico «ferite potenzialmente letali». La vittima ebbe una lunga convalescenza. Entrambi studiavano alla scuola cattolica Sacred Heart Cathedral Preparatory della città californiana. Il caso allora fu trattato da una corte minorile, la quale stabilì che il minorenne commise un reato ma non è chiaro se subì una condanna. Secondo lo zio, l'ex giornalista Sean Elder, che parla del nipotino come «di un bravo ragazzo», lo scontro con l' altro giocatore era stato «preconcordato», tesi però smentita da alcuni presenti alla scena. Tanto più che, a seguito del pestaggio, «Elder è stato arrestato con l' accusa di aggressione con gravi lesioni fisiche. È stato anche condannato, ma non è chiaro quale pena abbia dovuto affrontare». Leggi anche: Carabiniere ucciso, orrore di Christian Raimo sul killer americano SOLO CON LE MANETTE Volato in Italia (con il coltello nella stiva dell' aereo) per una vacanza romana pagata da papà, Finn è diventato il killer spietato di un carabiniere disarmato che voleva soltanto restituire uno zaino rubato al legittimo proprietario. Cerciello Rega si è recato all'incontro con Elder e con il compare Christian Gabriel Natale Hjorth, convinto di bloccare due stranieri drogati che tentavano «un cavallo di ritorno» ai danni del 47enne "mediatore" Sergio Brugiatelli. Non è stato così. Rega è andato alle 3.15 all' appuntamento in via Pietro Cossa in borghese e armato solo delle manette con cui sperava di bloccare i due incappucciati, uno dei quali, però, l' ha beffato trapassandogli il collo, lo stomaco e l'intestino con la lama lunga 18 centimetri. Il 35enne militare di Somma Vesuviana aveva "dimenticato" la pistola d' ordinanza nell' armadietto della caserma di Piazza Farnese, la stessa stazione dei carabinieri dove era effettivo come il collega Andrea Varriale, con lui in servizio tra il 25 e il 26 luglio, e dove Mario, quella sera, era entrato sorridente portando i gelati agli altri commilitoni. Non immaginava certo che quella sarebbe stata la sua ultima notte e che due balordi, come ne aveva incrociati tanti per lavoro, si sarebbero presentati armati e violenti. LA FOTO DEL BENDATO L'esecutore materiale del delitto, reo confesso, è il 19enne Elder, mentre Natale, l'unico dei due che parlava italiano, ha dichiarato di fronte ai pm di non sapere che l'amico, con cui divideva la stanza numero 109 dell'hotel di via Cesi, avesse con sé un coltello. Natale è l' indagato ritratto nella foto dello scandalo: bendato e con le mani legate dietro la schiena nella caserma dei carabinieri per cui sono già partite le denunce e i trasferimenti dei responsabili: chi ha scattato la foto e chi l' ha diffusa su una chat interna dei Cc e da qui finita sui giornali. L'interrogatorio bendato è una circostanza che la difesa, sicuramente, cercherà di sfruttare. Sarà un caso, infatti, ma da ieri il 18enne californiano ha nominato un nuovo legale (prima era quello d'ufficio). Si tratta dell' avvocato Francesco Petrelli, già legale di Giovanni Scattone e attuale difensore anche del carabiniere Francesco Tedesco, imputato nel processo in corte d'assise sul pestaggio subìto in caserma da Stefano Cucchi al momento dell'arresto nel 2009. Tedesco, accusato di omicidio preterintenzionale, ha chiamato in causa di recente due colleghi dell'Arma (anche loro sotto processo) per le botte date al geometra 31enne, poi deceduto all'ospedale Pertini. di Brunella Bolloli

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