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"La riforma della Giustizia di Bonafede è acqua infetta": così i colpevoli non finiranno mai in carcere

Caterina Spinelli
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Questa riforma della giustizia non s' ha da fare. Sarà pure in Bonafede ma resta una figlia di Trojan. Essa ha infatti per principio non citato, perché non bisogna nominare l' Onnipotente invano, proprio il divino Trojan, quel dispositivo che viene spedito dentro un telefono dopo di che funziona come un microfono aperto che tutto registra. Quella riforma sgorga da lì, dall' aver consegnato e dall' insistere nel lasciare nelle mani di una magistratura questa pistola inceneratrice di colpevoli e innocenti. Salvini l' ha bocciata, quella bozza di riforma, dicendo che essa manca di nerbo, non risolve niente dal punto di vista degli italiani: «È acqua». Manca un aggettivo. Lo aggiungo: è acqua infetta, propaga la peste di un voyeurismo potenzialmente ricattatorio nelle viscere della vita. È acqua tossica, che il M5S e i suoi procuratori di riferimento ci vogliono far bere dopo averla pescata col secchio dal pozzo avvelenato in cui giace la carogna della giustizia italiana. Esageriamo? Neanche di un filo. Se non si regolamentano le intercettazioni, e se non si elimina o almeno non si rende eccezionale (tipo sicurezza nazionale e mafia) l' uso del Trojan, qualsiasi riforma diventa finta. È il caso nostro. Nella pantomima è previsto persino che il Csm e l' Anm, il sindacato dei magistrati, protestino per il metodo di elezione del loro organo di autogoverno, e per i tempi troppo ristretti loro concessi per arrivare a concludere i processi: sei anni! In realtà troppissimi per l' uomo comune, ma i magistrati li ritengono termini irragionevoli. Dopo di che le toghe ritardatarie potrebbero essere soggette non a sanzioni (figuriamoci) ma a generici provvedimenti disciplinari (che paura). Nessuna nullità, solo un richiamuccio. Ebbene costoro digrignano i denti. In realtà, trattasi di sceneggiata per far credere che sono incazzati. In realtà il ddl del pentastellato Alfonso Bonafede è una finzione per il consolidamento dello strapotere dell' ordine giudiziario, cui si lascia a disposizione un missile a testata nucleare multipla. Il tutto in vista di un' alleanza tra toghe e M5S, che in questo periodo godono di periclitanti consensi. Logico che la Lega si opponga. Il ministro Giulia Bongiorno aveva fatto presente al Guardasigilli tutte le obiezioni che rendono il progetto indigeribile. Non ne è stata accolta neppure una. Ci aspettiamo una ribellione che non equivalga a future micro-concessioni. Salvini ci pare determinato a cambiare i pistoni di un motore che non funziona e a cambiare parecchi piloti. Vediamo, oltre alla santificazione di Santa Intercettazione Universale, altri punti orribili di questa deforma più che riforma. I tempi della giustizia restano infiniti per Bonafede. Infatti è confermata l' abrogazione di fatto della prescrizione, i cui termini dal 2020 scadranno dopo il primo grado di giudizio. In pratica significa che i colpevoli non andranno mai in galera, e gli innocenti finiranno per vedersi triturati per 25-30 anni dalla macchina della giustizia, finché morte non li separi. I termini della custodia cautelare e la sua applicazione anche per reati dove non c' è pericolo sociale restano intatti, mentre non viene toccato l' istituto della sospensione della pena, che grazie ad attenuanti generiche, consentono a stupratori e spacciatori di essere liberi di nuocere dopo un giorno di carcere (Salvini ha citato il caso di Osio al Serio messo in luce da Libero). I criteri di ingresso in magistratura restano concorsi talvolta dubbi, dopo di che è fatta, carriera senza fine. Occorrerebbe una preparazione di tipo sacerdotale, con una selezione progressiva. Le promozioni dei magistrati dovrebbero seguire il criterio del merito oggettivo. Bonafede lascia intatti i meccanismi attuali. Le Procure sono lasciate libere nella loro discrezionalità nel perseguire questa o quella fattispecie criminale. Bonafede tutela l' ipocrisa dell' obbligatorietà dell' azione penale. Nessuna separazione delle carriere, e neppure l' istituzione di due organi disciplinari diversi. Giudice e pm non saranno mai terzi l' uno rispetto all' altro. Le poltrone benissimo retribuite del Csm aumentano da 26 a 30. Complimenti. Scusate se insisto. Questa riforma è una figlia di Trojan, e se la formula evoca maternità ignobili, amen. Chiarisco. La concessione ai pm di utilizzare questo marchingegno equivalente all' Occhio e all' Orecchio assoluto era stata inserita nello spazza-corrotti ad opera del M5S, inopinatamente accettato dalla Lega, ed esprime l' idea della purezza al di sopra di ogni sospetto e controllo della magistratura, alla quale, in nome della sua presunta immacolata virtù, tutto è consentito. Con il Trojan può entrare nella vita del prossimo fino alle midolla. Non solo degli indagati, ma di chiunque ad essi si accosti per qualsivoglia ragione. Moglie, mariti, figli, amanti, preti, amici, nemici, camerieri, nipoti. Gli esiti sono di una pervasività equivalente alla radioattività di una centrale di Chernobyl in movimento. Che l' indagato sia afferrato da radiazioni infernali può lasciare indifferenti: cavolacci suoi. La questione è che quando si sposta chiunque entra nel suo raggio è preso all' amo da tecnici informatici e da procuratori. Diventa una specie di premio imprevisto nella lotteria del guardonaggio. Rende insicura l' esistenza quotidiana. Che i discorsi seri o faceti finiscano sui giornali o siano trasformati in reati con la tecnica della rete a strascico interessa sì, ma non è questo il punto. A ciò si potrebbe ovviare, ci abbiamo del resto fatto il callo. Fa paura piuttosto che esistano persone vestite come tutti noi, con la faccia da pirla come me e te, ma che sanno tutto di noi a prescindere dai riflessi penali. Diventando così memorie autorizzate delle vite degli altri, compresi gli armadi, e con tentazioni da cui neanche le toghe lavate con il Dixan sono impermeabili. Mi sbaglio, o i tassi di corruzione negli uffici dei Tribunali si scoprono sempre più vicini a quelli di ogni altro ambito pubblico? Perseguire i reati ha i suoi costi, ma non può essere la rinuncia al limite del buon senso. Quella massa di dati sarebbe un deposito di scorie atomiche che una volta prodotte sappiamo per esperienza che diventano indistruttibili, eterne come la capacità della razza umana di fare il male. Al diavolo questa brutta riforma. Ormai la mamma sappiamo che mestiere faceva e fa. di Renato Farina

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