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Carabiniere ucciso, un video per far uscire Lee Elder di galera? L'ultima mossa del killer

Maria Pezzi
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La difesa di Finnegar Lee Elder, il giovane americano reo confesso dell'omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, ha depositato lunedì mattina una istanza di scarcerazione al Tribunale del Riesame chiedendo che venga annullata la misura della custodia cautelare in carcere. La notizia viene rilanciata da Il Tempo, il quotidiano diretto da Franco Bechis. La stessa richiesta che era stata già presentata dalla difesa dell' amico Christian Gabriel Natale Hjorth, il 19enne statunitense che è accusato come il "socio" di concorso in omicidio e tentata estorsione. Entrambi dovranno attendere settembre prima di potersi sedere davanti al giudici del Riesame e spiegare il perché dovrebbero lasciare la cella nella quale sono rinchiuso dallo scorso 26 luglio, quando sono stati fermati dai carabinieri nella camera dell'albergo in Prati, a pochi metri da dove è stato ammazzato con 11 coltellate Cerciello Rega.  Leggi anche: Elder Lee, fango su Mario Cerciello Rega Intanto la difesa chiede l'acquisizione di alcuni video. "Abbiamo presentato una richiesta ufficiale, sottoscritta anche da Elder, per l'acquisizione di tutti i video della zona. Crediamo che attraverso il video possa essere fatta chiarezza su cosa sia accaduto. Confidiamo ci siano le immagini dell'incontro" tra i carabinieri e i ragazzi. Lo annuncia l'avvocato Roberto Capra, difensore di Finnegan Lee Elder, reo confesso per la morte del vicebrigadiere Rega, lasciando l'albergo dove nella mattinata di martedì 6 agosto si sono completati i rilievi tecnici con i carabinieri del Ris. "Finnegan è chiaramente provato da questa situazione", ha detto inoltre l'avvocato Roberto Capra. "Finnegan ha detto nel verbale dell'interrogatorio di aver avuto paura di essere strangolato e - ha precisato il legale - non in un secondo momento". "L'accertamento di oggi non è così rilevante per capire cosa sia successo. È in corso un sopralluogo della procura al quale ovviamente abbiamo partecipato, ma - ha spiegato - non lo riteniamo importante. Vorrei fosse chiaro a tutti che i processi li facciamo in tribunale, noi ora stiamo lavorando". 

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