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Immigrati, porti aperti: i militari temono di tornare a fare i "taxi del mare" come le Ong

Cristina Agostini
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Il nuovo governo giallo-rosso con la sua linea più morbida sui migranti preoccupa non poco la Marina militare. Alla Difesa si vocifera che adesso il rischio che l'esecutivo Conte possa rimettere in campo le navi militari si fa sempre più concreto, rivela il Giornale in un retroscena, come negli anni 2013 e 2014 con l'operazione Mare Nostrum, e nel 2015, con il governo Renzi quando in Italia sbarcarono centinaia di migliaia di migranti. Il Pd starebbe già mettendo a punto un piano di impiego delle navi della Marina che di fatto tornerebbero a fare i taxi del mare, esattamente come le Ong. Finché c'è stato Matteo Salvini al Viminale c'è stata anche la garanzia per la Guardia costiera libica di totale gestione della zona Sar di quel Paese ma adesso tutto è cambiato. In primis viene di fatto ignorato il Decreto sicurezza bis, per questo ora i militari temono di dover tornare a recuperare centinaia di migranti per portarli in Europa. La base è in subbuglio e sulle chat girano i malumori.  Leggi anche: "Qui crolla tutto". Senaldi, la profezia sul governo: ecco quando cadranno Peraltro il neo ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, starebbe per circondarsi di ex pinottiani, quelli che ai tempi del governo Renzi favorirono una immigrazione di massa. Pare però che questa volta le divise non hanno intenzione di tacere.  

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