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Mps, David Rossi: la scomoda verità sulla sua morte. Parla a Libero la moglie Antonella Tognazzi

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Caterina Spinelli
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Antonella Tognazzi è la vedova di David Rossi, il responsabile della comunicazione di Monte dei Paschi, la banca di Siena e una delle più importanti d' Italia, trovato morto la sera del 6 marzo del 2013 nel vicolo dove affacciava la sua stanza all' interno dell' istituto di credito. La caduta di David Rossi e la sua agonia durata quasi un' ora restano un ricordo indelebile e violento per ognuno di noi. Quelle ombre che si avvicinano subito dopo la sua caduta, riprese dalle telecamere di sorveglianza, per poi andare via senza prestare soccorso sono il paradigma di una violenza umana che è impossibile da spiegare. Poi i soccorsi che, dopo pochi minuti e già nel primo referto scrivono "suicidio", come a voler chiudere in fretta una vicenda inopportuna e scivolosa per troppe persone. La parola "suicidio" copre tutto, e lascia alla fragilità di chi non c' è più la responsabilità di un gesto senza ritorno. Dietro alla vicenda giudiziaria, che vanta ben due archiviazioni (mentre, in genere, in Italia si manda a giudizio per qualsiasi cosa), esiste potente la parte umana di una donna che con sua figlia si è vista privare dell' amore più caro, e che pretende giustizia. Antonella, a che punto siamo processualmente? «Dopo le due archiviazioni, stiamo aspettando che la Procura di Genova concluda le indagini nei confronti della Procura di Siena». Sei fiduciosa che qualcosa possa accadere? «Io ho sempre avuto fiducia nella giustizia. Viviamo in uno stato di diritto e credo che la verità, prima o poi, possa emergere». Ad oggi però questo non è accaduto, anzi sembra che ci sia stata sempre una fretta incredibile a chiudere tutto con la parola "suicidio". O sbaglio? «Gli unici che sono andati a processo siamo io e il giornalista Davide Vecchi, rei secondo la Procura di aver violato la privacy per la pubblicazione di uno scambio di mail tra Rossi e l' ex amministratore delegato di Mps, Fabrizio Viola. Naturalmente siamo stati assolti perché "il fatto non sussiste"». Che cosa si aspetta da questa nuova indagine? «Intanto spero che nessuno sia stato reticente come accaduto precedentemente, e spero che ci sia il coraggio di rimarcare tutte le lacune e gli errori che ci sono state in fase di indagine. Io e mia figlia Carolina siamo state già sentite». Tante sono state le lacune durante le indagini, molte evidenziate sia da libri come quello di sua figlia Carolina ("Se tu potessi vedermi ora", Mondadori) e l' altro di Davide Vecchi "Il caso David Rossi. Il suicidio imperfetto del manager Mps", Chiarelettere)che da inchieste televisive come quelle delle "Iene" . Come mai secondo lei nessuno ha pensato di riaprire le indagini e andare a processo? «Io credo che archiviando la morte di mio marito come suicidio si sia messo a tacere tutto. Far luce sulla morte di David sarebbe scomodo per tanti». Che tipo era suo marito? «David era un uomo molto dedito alla famiglia, serio e per bene. Ai più poteva sembrare non simpatico, in realtà era semplicemente un tipo schivo e taciturno». Che cosa accadde quella sera? «Io non stavo bene e alle 19 chiamai David per chiedere se passava a prendere delle medicine; deve sapere che mio marito non faceva mancare mai nulla, era un uomo attento a ogni sfumatura che mi riguardasse. In quella telefonata lui mi disse che dopo mezz' ora sarebbe stato a casa». E invece? «Il tempo passava e lui non arrivava, così cominciai a chiamare ripetutamente e gli mandai dei messaggi, "così mi fai preoccupare"». Perché lei si preoccupava se poteva essere semplicemente al lavoro? «Guardi, a parte che David era puntuale e, sapendo che mi servivano delle punture per il mio malessere, mai avrebbe tardato, e poi in quei giorni era molto teso per la vicenda che stava attraversando il Monte dei Paschi» C' è qualcosa che ricorda di quel periodo? «Mio marito voleva riferire ai magistrati e in questo senso aveva scritto una mail all' amministratore delegato». Pensa che questa sua volontà di parlare con i magistrati possa aver allarmato qualcuno? «Penso di sì; ricordo quando mia figlia si accorse dei tagli ai polsi e chiese spiegazioni, la risposta di David fu "non parlare mai di questa cosa ne a casa ne fuori". Un atteggiamento che non era da lui». Quei tagli sui polsi secondo lei se li inflisse lui stesso? «Ma come è possibile, visto che sono stati fatti da destra a sinistra, dunque al contrario rispetto a quello che sarebbe stato normale se se li fosse inflitti lui da solo?». Poteva essere un avvertimento? «Non so. Ma sicuramente non se li è causati lui». Torniamo a quella sera: dunque suo marito non rispondeva al telefono. E lei che cosa fece? «Avvisai mia figlia, che chiamò il signor Giancarlo Filippone per avere notizie mentre si dirigeva verso Montepaschi» Filippone è la persona che si vede nel video entrare nella strada, vedere suo marito e tornare indietro? «È lui. Rispose a Carolina di andare verso piazza Salinbeni e di aspettarlo fuori. Strano, no?». Sua figlia arrivò. E poi? «Salirono insieme nella stanza di David ed entrò solo Filippone, che guardando giù dalla finestra disse: "È successa una tragedia". Mia figlia mi avvisò e corse a casa da me. Da quel momento la mia vita, la mia bella vita con al fianco mio marito, cambiò per sempre. E cambiò anche per mia figlia, che era legatissima a lui pur non essendo suo padre». Lei si è sempre battuta come un leone per arrivare alla verità. Mai nessuno le ha chiesto scusa per ciò che è accaduto? «Poco tempo fa il procuratore di Siena Vitello mi ha chiesto scusa per il processo a mio carico. Da una parte mi ha fatto piacere perché è il riconoscimento di qualcosa che non ha funzionato, ma dall' altra spero che proprio per questo si possano riaprire le indagini». Lei mi ha detto che non ha mai visto le immagini della caduta di suo marito. «Non sono riuscita e non riuscirò mai. Credo che ci siano così tante cose che non tornano che c' è solo l' imbarazzo della scelta. Ci vorrebbe un po' di desiderio di verità». Al di là di tutte le incongruenze e gli errori nelle indagini, perché lei è convinta che David non si sia suicidato? «David è stato ucciso! Mai e poi mai avrebbe fatto un gesto così sapendo del dolore che mi avrebbe provocato. La nostra era una meravigliosa storia d' amore, unica e irripetibile, e lui era "l' altro padre" per mia figlia Carolina. Noi siamo una bellissima famiglia allargata, dove il mio ex marito e sua moglie mi sono stati sempre accanto. C' era una grande armonia tra di noi». Che cosa spera che succeda adesso? «Voglio che venga aperto un fascicolo su David con la scritta "omicidio " e non "suicidio". E sono convinta che ci riuscirò». di Giovanni Terzi

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