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Tasse, perché rischiamo il tracollo. La verità sul diesel più caro: tutto quello che non ci dicono

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Caterina Spinelli
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Il governo minaccia di ammazzare l' agricoltura. Pazzesco, in nome dell' ambiente, il "decreto clima" allo studio potrebbe mettere in ginocchio le persone che più tutelano l' ambiente stesso, ovvero i contadini. Sono giorni che Sergio Costa, il grillino ministro delle politiche ambientali, ci prova. E dopo l' ok arrivato dal premier Conte - «sì alle tasse su merendine, bibite gassate e biglietti aerei» - ora c' è il forte rischio che i balzelli anti-economici ideati dall' esponente cinquestelle si traducano in realtà. Il peggiore degli articoli contenuti nella bozza di decreto è quello riferito al diesel. L' obiettivo è togliere ogni sussidio ritenuto ambientalmente dannoso, come gli sgravi sul gasolio, in modo che il prezzo finale sia pari a quello della benzina. Una manovra per disincentivare l' uso del carburante messo al bando dalla crociata ecologista globale. Una batosta per 17 milioni di automobilisti, che non amano inquinare ma semplicemente hanno acquistato determinati veicoli in virtù delle proprie possibilità economiche. Senza secondi fini tossici. Il diesel in Italia beneficia di quasi 5 miliardi di sconti. Per questo ha un prezzo inferiore alla "verde". E grazie a tali sgravi gli agricoltori e i camionisti possono tirare a campare, producendo e trasportando gran parte del cibo che poi consumiamo. I contadini, in particolare, possono godere di uno sconto vitale. Sul diesel generalmente viene imposta un' accisa pari a 617,40 euro ogni 1.000 litri: ciò comporta un prezzo al dettaglio che si aggira attorno a 1,50 euro al litro. Il prezzo del gasolio agricolo, invece, in virtù di una tassazione meno pesante (il 22% dell' aliquota normale), è di poco inferiore ad 1 euro per litro, attestandosi tra i 0,75 e 0,90 euro. Complessivamente questi sgravi valgono quasi un miliardo. Il ministro Costa però, così come il resto dell' esecutivo, ha bisogno di quattrini. Sfruttando così la nascente ideologia verde, si punta a far cassa sulle spalle soprattutto degli agricoltori. Una follia. Se c' è una categoria che, di professione, protegge l' ambiente è proprio quella dei contadini. In particolare quelli italiani. L' agricoltura nazionale è la più "green" d' Europa, il nostro Paese è l' unico al mondo con 5155 prodotti alimentari tradizionali censiti, 297 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche leader nel Vecchio Continente con quasi 60mila aziende biologiche e ha fatto la scelta di vietare la carne agli ormoni e le coltivazioni Ogm. Insomma, andare contro i contadini, significa non capire nulla di ambiente. Dai campi potrebbero nascere carburanti ecologici e biomasse. Questi sarebbero provvedimenti ecologisti veri, non le batoste su chi lavora... Quello del governo giallorosso è «un attacco senza precedenti, rischia di mettere fuori mercato il Made in Italy rispetto ai partner europei e di condannare all' abbandono e al dissesto idrogeologico gran parte del territorio nazionale», denuncia Ettore Prandini, presidente della Coldiretti. «Il gasolio è l' unico carburante utilizzabile al momento per i trattori e tassarlo non porterebbe alcun beneficio immediato in termini di utilizzo di energie alternative a favore delle quali dovrebbe invece essere sviluppato un programma di ricerca e di sperimentazione per i mezzi agricoli». L' aumento dei costi del carburante - continua Prandini - «costringerebbero semplicemente molti pescatori, agricoltori e allevatori a chiudere la propria attività con un devastante impatto ambientale soprattutto nelle aree interne più difficili. Il risultato sarebbe solo la delocalizzazione delle fonti di approvvigionamento alimentare con un enorme costo ambientale legato all' aumento dei trasporti inquinanti su gomma dall' estero». A proposito di Tir. Il governo intende anche tagliare del 10% le agevolazioni per i camionisti, attualmente pari a un 17% in meno rispetto all' accisa ordinaria. Ora, se consideriamo che prodotto alimentare fa 2mila chilometri di media prima di arrivare in tavola, possiamo ben immaginare come l' operazione repressiva ordita da Costa non potrà che avere pesanti ripercussioni sulla spesa di tutti i giorni. «Toccare gli incentivi sul gasolio porterebbe a un aumento del prezzo del cibo», puntualizza la Confederazione Agricoltori di Milano. Ci prendono in giro al governo: dicono che l' Iva non aumenterà però stanno spacciando per manovra ambientalista una mera operazione di cassa allo scopo proprio di non innalzare l' imposta sui consumi. Ma se l' Iva è una tassa sui poveri, anche la batosta su camionisti, agricoltori e consumatori finali è un balzello sui poveri... Da New York il ministro Costa insiste: «Dobbiamo osare. Sto leggendo di tantissime preoccupazioni da parte di alcuni settori produttivi. Ma sono infondate! La proposta è di fare un taglio costante negli anni, da qui al 2040, graduale». Graduale finché si vuole, ma intanto è una sforbiciata all' economia. Mentre le mance ai fannulloni non si toccano mai. di Giuliano Zulin

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