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Monsignor Mogavero, per il prelato "il Vangelo" è comunista e i leghisti non sono cattolici

Davide Locano
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Il comunismo? È una fotocopia del Vangelo. Da cosa lo si capisce? Sono entrambi, Vangelo e «ideologia comunista per la scelta assoluta per i poveri». A scandire solennemente questa identità è un vescovo italiano. Dev' essere un pezzo molto grosso nella Chiesa, monsignor Domenico Mogavero, se il Corriere della Sera dopo aver intervistato domenica il cardinale Camillo Ruini, numero uno dell' episcopato italiano per sedici anni, ha deciso di contrapporgli in prima pagina, come interprete italiano dell' attuale pontificato, il prelato siciliano di Mazara del Vallo. Leggi anche: Feltri su Ruini: finalmente qualcuno che ragiona Lasciamo perdere qui la scomunica de facto di Matteo Salvini, marchiato dal presule come «non cattolico», uno che finge la fede «a tavolino». Sono in fondo cose minime rispetto alla favolosa rivalutazione dell' essenza dottrinaria del comunismo, il cui immane spettacolo ha travolto qualche miliardo di persone e un paio di secoli di storia. La intemerata anti-leghista è una piccola storia, una faccenda contingente, riguarda il corso politico di quest' ultimo anno di un Paese secondario come l' Italia (ci limitiamo a notare, per sfizio, che quella di Salvini dev' essere l' unica coscienza che si può giudicare anti-evangelica e dannarla senza problemi, per tutti gli altri vale la sentenza papale «chi sono io per giudicare»). Ci importa questa identificazione: ideologia comunista=Vangelo. Si suppone alluda al "Capitale" di Marx in combinato disposto con "Marxismo ed empiriocriticismo" di Lenin. O Sua Eccellenza predilige il più movimentista Trotskij con "La natura di classe dello Stato sovietico"? Ma sì, che bella l' ideologia comunista, così amica dei poveri, così pronta a innalzare i miti e gli operatori di pace. Così aliena soprattutto dal perseguitare i cristiani. La sua applicazione magari un po' rigida ne ha ammazzati circa un trenta milioni, tra ortodossi, cattolici, evangelici e pentecostali, ma l' ha fatto per implementare con determinazione profetica la preferenza assoluta per i poveri. I Gulag russi e kazachi, coreani e vietnamiti, cubani e cinesi che cosa sono stati e sono in fondo se non monasteri staliniani di clausura, severi ma giusti? LA SENTENZA Domanda di Virginia Piccirillo: «Questo Papa è di sinistra?». Risposta di Domenico Mogavero: «Il Papa non fa politica, predica il Vangelo. E se fa questa scelta assoluta per i poveri non dice nulla di nuovo. È stata in qualche modo l' ideologia comunista a copiare». Conviene notare come questa sentenza sia stata pronunciata quasi per mettere al riparo il Papa dalla accusa di avere simpatie per il comunismo. Che colpa ne ha Francesco se il Vangelo è comunista? Questo dice Mogavero: la dottrina di papa Francesco e l' ideologia della barbuta e baffuta compagnia rossa si abbeverano alla stessa fonte. Certo, i comunisti lo fanno «in qualche modo», ma la sorgente della loro politica è stata, è e sarà il medesimo amore per i poveri. Come è possibile che una simile bestialità sia stata detta, senza che una schiera di martiri abbia attraversato in picchiata i confini dell' Empireo e sia venuta in candide vesti ad appenderne l' autore per il collarino del clergyman? Mi sto convincendo che davvero Dio è molto misericordioso. Infatti non solo sopporta me senza farmi sprofondare, ma riesce ad avere la pazienza fenomenale di non aprire una voragine e vedersela a tu per tu in qualche catacomba vaticana con il vescovo siculo spolverandogli la coppola. Uscendo dall' ironia. Com' è possibile dire queste cose senza sprofondare nella vergogna? Senza che dopo mezz' ora l' autorità della Chiesa, qualcuno di superiore ci dev' essere, esprima un minimo di disappunto. Il muro di Berlino a una certa parte dell' episcopato dev' essere caduto sui piedi, rovinandone i sogni. Le conosciamo le tesi di certi teologi, secondo cui il comunismo è l' utopia pratica, il tentativo di costruire il Regno dei poveri di Dio in terra. Era un così bel presepe, la Ddr... Loro sì che aspiravano e aspirano tuttora a questo Vangelo realizzato. IL ROSARIO Al contrario Matteo Salvini e il suo popolo si dicono cattolici ma non lo sono. Invece i comunisti non sono cattolici ma lo sono. Ecco infatti che cosa sostiene a proposito del leader leghista. Cattolico? Dice Mogavero: «Si professa tale, ma non lo è. Sia per il rapporto con i migranti, sia nel dialogo con le altre religioni. Non basta brandire rosari e croci per definirsi cattolici». Domanda: «Salvini lo fa. Non può essere, come dice Ruini, una "maniera sia pure poco felice di affermare il ruolo della fede nello spazio pubblico"»? Risposta: «Credo che la sua sia piuttosto una scelta strategica. Fatta a tavolino. Per portare avanti la sua ideologia che non è che sia tanto in linea...». Domenica, in una bellissima intervista con Aldo Cazzullo, il cardinal Camillo Ruini aveva osato invitare la Chiesa italiana ad «un dialogo... doveroso» con Matteo Salvini. Non soltanto utile, bensì moralmente necessario per l' episcopato. Orrore: non aveva scagliato anatema contro Matteo e i suoi elettori cattolici. Aveva detto: «Non condivido l' immagine tutta negativa di Salvini che viene proposta in alcuni ambienti. Penso che abbia notevoli prospettive davanti a sé». IL CONFRONTO Non poteva passarla liscia. A Mogavero è giunto un via libera da un capo stazione del "nuovo umanesimo". Era domenica mattina, quando a Ruini è arrivato in testa da parecchio in alto nelle gerarchie ideologiche del bergoglismo (che non c' entra con Bergoglio, e lo ridico: Bergoglio non è un bergogliano!) un tweet di Alberto Melloni, in gara con Scalfari come interprete di Francesco su Repubblica, storico del Concilio e luminare accademico del cattolicesimo dossettiano. Scrive: «Per una beffa della storia quel che Ruini dice oggi sul Corriere delle possibili "prospettive" di Salvini è identico a quel che von Papen diceva di Hitler a Roncalli nel 1941 (P.S. Roncalli lo zittì citando i "milioni di ebrei" uccisi "nelle camere a gas")». Ha associato le parole di Ruini a quelle di von Papen, ambasciatore di Hitler ad Ankara. Un accostamento infamante per il vecchio cardinale. Il paragone in realtà è doppio. Hitler=Salvini. Von Papen=Ruini. Anzi quadruplo a ben vedere: quattro nazisti. Il furore è tale da accecare questo storico davvero molto scrupoloso, e fargli sostenere la tesi demenziale che l' arcivescovo Roncalli, plenipotenziario di Pio XII in Turchia, e dunque la Chiesa nei suoi vertici, fossero al corrente della Shoa nel 1941, addirittura un anno prima che cominciasse l' abominio dello Zyklon-B ad Auschwitz. E Mogavero in questo quadretto sarebbe quindi il Roncalli che sistema Ruini-Von Papen? Stiamo freschi. di Renato Farina

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