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Ferrara, giovane uccide la nonna a pugni. Roberto Calderoli: "Per fermare i Caini ristabiliamo l'ergastolo"

Cristina Agostini
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Un ragazzo di 22 anni è stato arrestato per aver ucciso la nonna a pugni. È successo ieri sera a Ferrara, in via Marconi, nella prima periferia della città. L'anziana, 71 anni sarebbe stata colpita violentemente, questo il quadro accusatorio, con diversi pugni mentre era alla guida dell'auto e il nipote si trovava sul lato del passeggero. Il giovane è stato bloccato da un carabiniere libero dal servizio che ha poi avvisato i colleghi e il personale del 118. Vani i tentativi di rianimare la 71 enne deceduta per le ferite riportate. Secondo una prima ipotesi investigativa, il fatto di sangue sarebbe legato a questioni di soldi. Infatti il giovane, come ricostruito dai carabinieri, in passato era stato affidato ai nonni e l'abuso di droga e alcol lo aveva portato a chiedere spesso i soldi ai nonni che, esasperati, lo avevano addirittura denunciato per estorsione. Il giovane quindi era stato già arrestato in passato per estorsione e poi scarcerato all'inizio del 2019. Leggi anche: "Ilaria Cucchi? Mi quereli pure: la droga fa male, punto": la sfida di Matteo Salvini è totale "Senza entrare nello specifico ancora una volta mi sembra evidente che questa escalation di delitti, compresi i femminicidi, è dovuta anche al fatto che non c'è timore della pena da scontare, che tra sconti, premi e misure alternative per un omicidio si fanno al massimo sei o sette anni effettivi di carcere", tuona Roberto Calderoli, della Lega, vice presidente del Senato. "Vale così poco una vita umana? Se vogliamo fermare i Caini occorre severità nella pena e certezza della pena: ristabiliamo l'ergastolo per gli omicidi, rimettiamo il fine pena mai, applicando la legge vita per vita, per cui se togli una vita poi resti in carcere tutta la vita".

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