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Papa Francesco, indiscrezione di Alberto Melloni: "In Vaticano contro di lui operazioni difficili da fermare"

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Dalle pagine di La Repubblica, il celebre vaticanista Alberto Melloni si è soffermato sulla situazione di attrito tra il progressista Papa Francesco e le correnti più tradizionaliste che animano il Vaticano. A suo avviso, il Pontefice non potrà reggere ai continui attacchi degli "avvoltoi". Melloni parla addirittura di una sorta di "solitudine istituzionale" che affligge un Bergoglio sempre più vulnerabile. Per via delle rimostranze delle ali più conservatrici, infatti, il Papa non ha attuato il turnover delle posizioni apicali, eccetto la segreteria di Stato. Le spie di tale solitudine si rinvengono, secondo il vaticanista, dai tre terremoti istituzionali che hanno colpito il Vaticano. Leggi anche: Papa Francesco, dodici mesi dopo tutta la verità: per cosa è finito sotto ai ferri In ordine cronologico, fecero scalpore le dimissioni di Don Dario Viganò, il responsabile della comunicazione vaticana che ha omesso una parte della lettera redatta dal papa emerito Ratzinger. Poi fu lo scandalo del mandato di arresto internazionale per presunte molestie sessuali, commesse dall'argentino Monsignor Zanchetta, amico personale di Bergoglio. Infine, le recenti dimissioni di Fabian Pedacchio dalla carica di segretario del Pontefice. Il clima dentro le mura vaticane non è dei più pacifici, con Papa Francesco che - continua Melloni- potrebbe contare su "almeno sei persone leali e vicine a Roma" per proteggersi dagli "avvoltoi". Operazione difficilissima, perché il vaticanista aggiunge: "Più esposto e più vulnerabile, contro Bergoglio sono in atto operazioni difficili da fermare, come ai tempi di Pecorelli". Parole profetiche e un poco preoccupanti.

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