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Luca Sacchi e Anastasiya Kylemnyk, la testimonianza pesantissima: "Cose poco lecite quella sera"

Giulio Bucchi
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"Cose poco lecite". A svelare dettagli pesanti sulla morte di Luca Sacchi e il coinvolgimento della sua fidanzata Anastasiya Kylemnyk è Domenico Costanzo Marino Munoz, amico del personal trainer ucciso alla fine di ottobre a Roma con un colpo di pistola dal pusher Valerio Del Grosso. L'ucraina è al centro di una indagine parallela per spaccio di droga, e il testimone sembra confermare i sospetti degli inquirenti.  Leggi anche: "Chi è il Mister X che ha dato i soldi per la droga ad Anastasiya". Clamoroso sospetto "La sera dell'aggressione ho percepito che Luca, Anastasia, Giovanni Princi e le persone notate in via Latina stavano facendo qualcosa di poco lecito e, come da mia abitudine, ho preferito farmi i fatti miei", ha spiegato Munoz ai magistrati lo scorso 6 dicembre. Il verbale dell'audizione è stato depositato dalla procura della Capitale questa mattina nel corso dell'udienza davanti al tribunale del Riesame. "Da quello che ho appreso durante questo periodo dai giornali ritengo molto verosimile che la sera dell'aggressione Luca, Anastasia, Princi - ha affermato Munoz - i due soggetti conosciuti da quest'ultimo e probabilmente i due aggressori, avessero concordato una cessione o l'acquisto di sostanze stupefacenti. Non penso proprio che nella nostra passione della moto qualcuno abbia fatto traffico di moto o parti di esse, rubati. Anzi lo escludo".

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