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Coronavirus, missione dell'esercito italiano a Wuhan per evacuare i nostri connazionali dalle città contagiate

Cristina Agostini
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I nostri soldati sono pronti per partire per la Cina, destinazione Wuhan, per riportare a casa i connazionali, una settantina - compresi diversi bambini - in "ostaggio" nella città da dove è partita l'epidemia da coronavirus. Altri 500 italiani che vivono tra Pechino, Shangai, Chongqing, hanno chiesto di poter rientrare. "Quando scatta un'emergenza fuori dal comune chiamano le Forze armate", spiega una fonte militare a Il Giornale, "grazie all'esperienza maturata anche nei teatri operativi delle missioni all'estero, siamo pronti". Leggi anche: "Quella mossa sospetta del governo". Porro, la terribile soffiata sul coronavirus: perché ora è terrore puro Saranno impiegati 150 uomini compresi i team specializzati dell'Esercito composti da infermieri e medici militari e squadre di esperti dei bio contenimento e bonifica del 7° reggimento Cremona di stanza a Civitavecchia sono stati allertati in caso di necessità. Oggi 1 gennaio parte il Boeing Kc-767 A del 14° stormo dell'Aeronautica militare diretto verso Wuhan: i medici, gli infermieri e funzionari governativi e gli uomini dell'equipaggio del Boeing inviati a Wuhan avranno a disposizione l'attrezzatura necessaria a cominciare dalle tute di protezione anti contaminazione. Le autorità cinesi organizzeranno l' evacuazione dei 67 connazionali fino all' aeroporto dove saliranno a bordo dell' aereo accolti dagli specialisti militari. La quarantena degli italiani avverrà in un apposito sito della cittadella militare della Cecchignola.  (Nella foto una simulazione dell'Aeronautica Militare per la gestione di pazienti altamente infettivi) 

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