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Trattativa Stato-Mafia, Napolitano:"Nessun ragguaglio da D'Ambrosio"

Il presidente della Repubblica: "Non ho ricevuto dal dottor D'Ambrosio qualsiasi specificazione sulle sue ”ipotesi”

Ignazio Stagno
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"Non ho da riferire alcuna conoscenza utile al processo, come sarei ben lieto di potere fare se davvero ne avessi da riferire". Giorgio Napolitano chiarisce la sua posizione in vista della sua testimonianza davanti alla Corte d'Assise di Palermo che celebra il processo sulla trattativa Stato-mafia. In una lettera ai giudici di Palermo, il presidente della Repubblica ribadisce che "non ha nulla di nuovo da riferire". Su richiesta della Procura, era stato citato come teste per riferire di una lettera ricevuta dal suo consigliere giuridico Loris D'Ambrosio. La lettera del capo dello Stato è stata depositata dal presidente della Corte questa mattina. "Dei problemi relativi alle modalità dell'eventuale mia testimonianza la Corte da lei presieduta è peraltro certamente consapevole come ha, nell'ordinanza del 17 ottobre, dimostrato di esserlo, dei limiti contenutistici da osservare ai sensi della sentenza della Corte Costituzionale del 4 dicembre 2012", ha aggiunto il presidente della Repubblica. Che poi ha aggiunto: "L'essenziale è il non avere io in alcun modo ricevuto dal dottor D'Ambrosio qualsiasi ragguaglio o specificazione circa le ipotesi, solo ipotesi da lui enucleate".

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