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Le maestre di Venezia leggono fiabe gay ai bambini

La decisione è stata presa della delegata del sindaco contro le discriminazioni. Ma l'assessore alla scuola insorge

Nicoletta Orlandi Posti
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Nella lista dei testi che gli asili nido e le scuole dell'infanzia veneziani non possono non avere c'è "Il grande gosso libro delle famiglie" dove si raccontano storie con protagonisti nuclei con la sola mamma, il solo papà, con due mamme e con due papà. C'è "Piccolo uovo", disegnato da Altan sulla fecondazione assistita, e pure "Con Tango siamo in tre" dove due pinguini maschi covano un uovo. Tutti saranno letti in classe per volontà di Camilla Seibezzi, la delegata del sindaco per le politiche contro le discriminazioni, che ha già acquistato per diecimila euro e distribuito migliaia di volumi nelle scuole di Venezia.  C'è chi dice no - La decisione, ovviamente non ha mancato di scatenare numerose polemiche. Prima tra tutti, come rivela il Corsera, l'assessore comunale alle politiche educative, Tiziana Agostini: "Vorrei evitare strumentalizzazioni. I bambini non devono mai essere usati come bandiera politica. E bisogn sempre tener conto delle varie sensibilità della nostra società". Non si è fatta attendere la replica della dirigente Camilla Seibezzi, già balzata agli onori delle cronache per aver proposto la sostizione della parola "mamma" e "papà" con "genitore", meno qualificante, ma al di sopra di ogni sospetto sessista. "Mi stupisce e non poco l'assessore, perché la lista è stata condivisa con il suo dirigente". 

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