Ecco il contratto sessualeL'assessore alla segretaria"Sesso una volta a settimana"

Ritrovato il documento che mette nero su bianco il "patto piccante". Lei aggiunge: "Una volta mi ha puntato la pistola in faccia"
di Nicoletta Orlandi Postidomenica 26 gennaio 2014
Ecco il contratto sessualeL'assessore alla segretaria"Sesso una volta a settimana"
3' di lettura

Nove righe scritte a mano su un foglietto di 13 centimetri: è questo il contratto sessuale che l'assessore del Pdl (ora di Forza Italia) Luigi De Fanis ha stipulato con la sua segretaria. Un documento importante che gli agenti della Forestale sono riusciti a ricostruire dopo che il politico lo aveva fatto a pezzi e che aggiunge altri elementi alla squallida storia che sta facendo tremare la Regione Abbruzzo.  Il contratto e l'assegno - "Io sottoscritto Luigi De Fanis... nuovo accordo per novembre... do 3mila euro... per amore con regalo": c'è scritto nel contratto hard che impegnava la 32enne a fare l'amore con lui almeno una volta la settimana. Il documento è stato pubblicato da Repubblica che rivela anche come lo stesso giorno consegnò alla segretaria un assegno di 2mila euro. "Lui era talmente ossessionato da me. Un giorno ha anche buttato a terra i computer in ufficio, ha fatto un macello...", rivela la segretaria il 21 novembre scorso durante l'interrogatorio davanti ai Pm della procura di Pescara. "Così lui mi fa un foglio, mi chiama e mi dice: senti, io mo ti faccio un contratto. Se tu quattro volte al mese stai con me io ti do 3mila euro al mese. Allora io sentendo sta cosa gli ho detto: scusa, me la scrivi per favore? Voglio il contratto scritto. E lui me l'ha scritta. Me l'ha scritta e mi ha fatto l'assegno. Gli ho detto: adesso firmalo. È un contratto, lo devi firmare. Dopo questo, lui si è reso conto, evidentemente, che io avrei fatto qualcosa e lo ha strappato. E l'ha buttato nell'immondizia. Io vado via e chiamo l'altra segretaria e dico: Concetta, per favore, mettimi da parte l'immondizia dell'assessore, perché ha strappato una cosa e gli serve per domani. La devo riprendere perché gli serve, ha sbagliato a strapparla. Così il giorno dopo vado in ufficio e ricompongo questo foglio con il relativo assegno che mi aveva fatto. Era un foglio piccolo giallo e poi lo aveva fotocopiato e io ho cercato di ricomporre tutti e due. Con il relativo assegno che era... era datato 28 novembre. L'assegno è da 2mila perché non ce li aveva... Mi ha detto: poi te lo faccio il mese prossimo. E così ho messo tutto da parte...". Era un violento - Nell'interrogatorio della segretaria pubblicato da Repubblica viene fuori un ritratto dell'assessore azzurro a tinte fosche: Fanis, arrestato lo scorso 13 novembre per presunte tangenti, era un tipo pericoloso. Negli uffici della Regione viaggiava con una pistola, stando alle dichiarazioni della segretaria. "Un giorno arriva con una busta in mano e inizia a tirare fuori alcune cose. A un certo punto tira fuori questa pistola e mi minaccia, mi dice che se... insomma... se io non... non stavo con lui non dovevo stare con nessuno, e quindi lui mi avrebbe uccisa e si sarebbe ucciso pure lui. Questa era la sua fissazione. Io non potevo parlare con nessuno. Mi ha puntato la pistola al viso...". Sempre secondo la Zingariello, l'assessore aveva anche in mente di uccidere la moglie. "Voleva riscuotere l'assicurazione che poco prima aveva aumentato alla moglie perché lui era senza soldi e aveva uno scoperto in banca di... non lo so se 70mila euro". E ancora: "Ha tentato di avvelenarla con un farmaco che provoca l'infarto, ma non c'è riuscito. Lui è medico e la ricetta se l'è fatta da solo". Fermato a Londra ubriaco - Nell'interrogatorio la segretaria tira in ballo anche il presidente delal Regione Abruzzo: De Fanis era stato avvisato che c'erano indagini su di lui da parte della Procura di Pescara direttamente dal governatore: "Glielo ha detto Chiodi, glielo ha detto Fabrizio Di Stefano (senatore di Forza Italia), glielo hanno detto loro... Lo sapeva anche l'assessore regionale ai trasporti (Giandomenico Abbado)". Ma nelle 90 pagine di racconto, rivela Repubblica, c'è spazio anche per i viaggi con l'auto della Regione per motivi personali, per le assenze dal lavoro e le "finte missioni" all'Estero. Come quella a Londra dove "De Fanis è stato anche fermato dalle forze dell'ordine londinesi perché era ubriaco e molesto. Era fuori di testa". 

ti potrebbero interessare

altri articoli di Italia