L'insegnante che vieta il segno della croce:offende le altre fedi

Un insegnante di religione ha ripreso una ragazza che faceva il segno della croce mentre passava un'ambulanza: offende altre fedi
di simone cerronidomenica 26 gennaio 2014
L'insegnante che vieta il segno della croce:offende le altre fedi
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Una volta si diceva: "Non c'è più religione", in mancanza di rispetto di alcuni valori spirituali. Poi, una volta divenuta cult, la frase, si è estesa a tutti gli ambiti. Negli ultimi trent'anni tanti sono stati gli attacchi ai segni religiosi, soprattutto dentro le scuole. Prima il no ai presepi in un asilo a Caorso, poi il divieto di benedizione a Varese lo scorso novembre. Tante le denunce e i ricorsi, fino a far diventare l'esposizione del crocifisso nelle aule scolastiche, materia di lavoro della Corte europea per i diritti dell'uomo. Questa il 3 novembre 2009 ha stabilito che il crocifisso nelle aule è "una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni e del diritto degli alunni alla libertà di religione", imponendo all'Italia un risarcimento di 5.000 euro per danni morali. E vabbene, forse un oggetto posto sul muro di un'aula scolastica può essere offensivo per altre religioni. Ma quello che è successo a Reggio Emilia pochi giorni fa  ha dell'incredibile sia per il gesto sia perché a fermare un gesto religioso è stato proprio un insegnante di religione Il fatto - Un insegnante di religione avrebbe redarguito una studentessa di terza media perché avrebbe istintivamente fatto il segno della croce al rumore di un'autoambulanza a sirene.  L'isegnante riprendeva bonariamente la ragazza ricordando che un gesto come quello avrebbe potuto offendere la sensibilità di alunni non credenti o appartenenti ad altre religioni, con tanto di consiglio dell'insegnanteche le suggeriva per le prossive volte di toccare ferro. Robba dell'altro mondo insomma.  L'interrogazione di un Consigliere regionale - La vicenda è divenuta oggetto di un'interrogazione da parte di un Consigliere regionale di Forza Italia, Fabio Filippi, al presidente dell'Assemblea Legislativa dell'Emilia Romagna. Filippi stigmatizza l'episodio, a suo avviso "palesemente in contrasto con le norme concordatarie e con la sensibilità comune e che sembra andare nella direzione, perorata anche da diversi settori del nostro sistema istituzionale, volta a scardinare il senso religioso dal cuore e dalla mente dei ragazzi fin dall'inizio delle scuole pubbliche". L'obiettivo del Cosigliere è chiaro: capire se la vicenda costituisce un caso isolato o se invece rappresenti l'inizio di un laicismo diffuso nella scuola pubblica. Nell'attesa della risposta dell'Assemblea, si può solamente pensare che il professore di religione della scuola media abbia agito in buona fede per evitare che altri alunni, o meglio, genitori esagerati e pronti a poter intascare qualche risarcimento, potessero sollevare nuovi casi su utopiche offese. Alla fine si potrebbe anche accettare che un crocifisso sul muro rechi offese, ma un gesto, come un segno della croce, non può recare danno.