Coronavirus, il dottore: "Niente tampone a chi ha polmonite e febbre a 39°", numero contagiati spaventosamente più alto?
Impossibile fare un tampone per il coronavirus, anche ai pazienti che ne mostrano i sintomi. Non basta la polmonite interstiziale, né febbre a 39. "Serve la certezza di un contatto con un positivo. Ma come si può avere questa certezza?", domanda al Fatto quotidiano il dottor Claudio Bramini, 40 anni, medico di famiglia a Sagliano Micca (Valle Cervo, Biella). L'interrogativo non è da poco, perché il sospetto è grave e pesantissimo: il numero di contagi da Covid-19 in Italia potrebbe essere drammaticamente sottostimato. Più che un sospetto, una mezza certezza
Altro bollettino drammatico: superati i mille decessi. I numeri impressionanti del contagio
Le autorità sanitarie consultate dal medico gli hanno imposto di "non trattare" i suoi 4 pazienti sospetti in cura "come se fossero soggetti positivi al coronavirus", ma lui ha fatto "il contrario, per prudenza, dicendo loro di restare a casa e non vedere nessuno. Abbiamo comunicazioni giornaliere in cui mi aggiornano sullo stato di salute".
"I veri numeri del contagio in Italia?". Le stime dell'infettivologo? Peggio di quanto pensassimo
"Una cosa vorrei capire - continua il dottor Bramini nell'intervista al Fatto -, come sia possibile: leggo di tante persone famose, calciatori, politici e vip vari che pure senza sintomi hanno avuto la possibilità di essere sottoposti a tampone. Vorrei capirlo, poi magari ogni regione dà disposizioni diverse e qui in Piemonte siamo più rigidi, ma è assurdo che non ci possa essere un quadro chiaro su quest' aspetto per noi medici di famiglia".