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Coronavirus, il picco tra una o due settimane: gli ultimi modelli, uno scenario sempre più inquietante

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Quando sarà il picco del Coronavirus? Dare una risposta certa impossibile, ma gli scienziati sono concordi nel dire che il "picco" sarà tra una/due settimane. Forse già domenica 22 marzo, se le misure restrittive sono state davvero rispettate dagli italiani. Questo consentirebbe di allentare la pressione sul sistema sanitario ma non risolverebbe il problema dell'epidemia. 

Difficile dare una data certa del picco, spiega Enrico Bucci, professore di Biologia dei sistemi alla Temple university di Philadelphia a La Repubblica ."Ce ne accorgeremo quando la curva dell'epidemia cambierà concavità. Per ora continua a crescere in modo esponenziale" anche se si vede un rallentamento nel tempo di raddoppio dei contagi. All'Università di Genova, secondo un nuovo modello di simulazione numerica, il "picco" sarà il 25 marzo. "Ma se poi la gente invece di stare in casa va al mare", aggiunge Flavio Tonelli, professore di Simulazione sistemi complessi, "il nostro algoritmo non può prevederlo. E una volta toccato il picco l'epidemia non sarà finita, avrà solo iniziato a rallentare".

Potrebbero anche esserci picchi diversi, conferma Bucci: "Tutte le regioni sono sfasate di alcuni giorni rispetto alla Lombardia: l' Emilia Romagna di 7-8 giorni, il Veneto di 14, il Piemonte di 15-16, le Marche di 16. E quindi anche il picco arriverà in ritardo e sarà condizionato dagli effetti delle misure del governo. A meno che la situazione di alcune aree (per esempio Puglia e Sicilia) non risulti aggravata dai rientri in massa di chi è fuggito dal Nord.  

Scettico sulle date del picco Roberto Burioni: "È impossibile davvero sapere quando accadrà. In teoria, se le misure di contenimento hanno funzionato, il loro effetto sarebbe tra 15 giorni", dice al Corriere della Sera. "Ma immaginiamo che il reale picco dei contagi sia stato ieri: ce ne accorgeremmo solo tra 10-15 giorni". Perché "il periodo di incubazione va da 2 a 11 giorni, con una media di 5-6 giorni. Ma quando è stata fatta la diagnosi? Non lo sappiamo". L'importante è non mollare. Noi dobbiamo solo pensare a stare a casa e a contenere l' epidemia, perché il virus non ha le gambe per muoversi".

 

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