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Coronavirus, la procura di Milano indaga sulle case di riposo: "Contestiamo i reati di diffusione di epidemia e omicidio colposo"

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“Contestiamo reati di diffusione colposa di epidemia e omicidio colposo”. La procura di Milano indaga sulle case di riposo e sui decessi avvenuti tra i ricoverati, a cominciare da uno dei suoi simboli, il Pio Albergo Trivulzio. Quest’ultimo è stato al centro di un’interrogazione parlamentare: la senatrice Sandra Lonardo ha posto il sospetto che siano stati insabbiati i morti da coronavirus. “L’intero sesto dipartimento della procura, competente per la salute pubblica, sta lavorando alle varie segnalazioni”, ha spiegato all’Adnkronos il procuratore aggiunto Tiziana Siciliano. Le indagini si stanno concentrando sulle posizioni documentali e le denunce sul tavolo riguardano anche la ‘Baggina’, la casa di riposo don Gnocchi, la casa famiglia ad Affori, la Sacra famiglia di Cesano Boscone e la casa di riposo del Corvetto. In queste strutture qualcosa nei protocolli non avrebbe funzionato in piena emergenza coronavirus. I fascicoli aperti nascono da denunce di parenti, ma anche di associazioni e sindacati che avrebbero rivelato alcuni episodi controversi. 

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