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Coronavirus, allarme rosso in Piemonte: le ultime cifre e il terrore di un nuovo lockdown

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L'allentamento del lockdown non ha giovato al Piemonte. Nella Regione la crescita media dei contagi è del 7,2 per cento a fronte del 6,25 a livello nazionale. Un numero alto che rischia di barricare nuovamente in casa i piemontesi. A lanciare l'allarme è Federico Fornaro, capogruppo di Leu alla Camera, che ha fornito cifre preoccupanti a La Stampa. "Alla luce dei dati delle prime due settimane dopo la fine del lockdown, appare condivisibile la scelta del presidente Cirio e della giunta piemontese di procedere a una apertura progressiva delle attività commerciali - spiega -. Siamo ancora in emergenza sanitaria e il Covid non è battuto". Non solo, perché i numeri che si leggono in questi giorni fanno ancora riferimento al periodo prima della Fase 2, quella prima dunque della parziale riapertura concessa agli inizi di maggio.

 

 

E così non si può in alcun modo abbassare la guardia: se il quadro epidemiologico dovesse peggiorare la Regione sarebbe costretta ad innestare la retromarcia. Che tradotto significa non riaprire i confini della Regione il 3 giugno. O, peggio, serrande che si abbassano di nuovo. Posti di lavoro ancora sospesi. E ricadute pesantissime per quanto riguarda l'economia. Se i numeri invece vanno bene bar e ristoranti dal prossimo weekend possono tornare alla quasi normalità.

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